Il Governo Netanyahu
In questo, il Governo di Benjamin Netanyahu, tenuto sotto scacco dalla destra estrema,...
Sabato 16 marzo, alle ore 11, all’auditorium di Santa Caterina di Treviso, verranno consegnati ben tre “Totila d’oro”. Tra i premiati mons. Canuto Toso, sacerdote diocesano, per molti anni direttore dell’ufficio diocesano Migrantes e fondatore nel 1973 dell’associazione “Trevisani nel mondo”.
Sabato 16 marzo, alle ore 11, all’auditorium di Santa Caterina di Treviso, verranno consegnati ben tre “Totila d’oro”. Tra i premiati mons. Canuto Toso, sacerdote diocesano, per molti anni direttore dell’ufficio diocesano Migrantes e fondatore nel 1973 dell’associazione “Trevisani nel mondo”.
Il “Totila d’oro” è la più importante fra le civiche benemerenze previste dallo Statuto del Comune di Treviso ed è disciplinata dall’articolo 4 dell’apposito regolamento: viene assegnata dal sindaco a personaggi, enti, società e istituzioni che con la loro attività e con la loro opera illustrano ed onorano la città di Treviso.
“Sul palco - spiega una nota del Comune di Treviso - saliranno la famiglia Jannacopulos, proprietaria del Gruppo MediaNordest (AntennaTre, Rete Veneta, Tele Nordest e Telequattro) che attraverso i programmi d’informazione e approfondimento trasmessi dalle proprie emittenti racconta la quotidianità della città e del territorio. La famiglia Francescato, invece, ha regalato e regala ancora alla città di Treviso e all’Italia del rugby campioni di sport e di vita, mentre don Canuto Toso, fondatore dell’Associazione Trevisani nel Mondo, è da sempre impegnato nella tutela dei diritti degli emigrati trevigiani”. Un riconoscimento, quello a mons. Canuto, promosso anche dai capigruppo dell’Atm.
E’ difficile pensare a don Canuto (lui preferisce il “don” al “monsignore”) come a un sacerdote già al 62° anno di ordinazione sacerdotale, inclusi gli intensi 46 anni passati alla Trevisani nel mondo.
“E’ stato il maggiore tempo, spesso totale, che ho impiegato nei miei tanti anni di sacerdozio - ebbe a dire in una intervista -. Ha rappresentato per me una somma di esperienze e conoscenze indimenticabili, che mi hanno arricchito come prete e come uomo. Probabilmente è stata anche una grande inclinazione che mi sono portata dentro da sempre”. (R.M.)