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Treviso: San Gregorio torna alla parrocchia della Cattedrale

Spiega il parroco, mons. Giorgio Marcuzzo: “Indubbiamente in questi anni San Gregorio è diventato un luogo conosciuto e apprezzato. Ma abbiamo ritenuto che fosse opportuno che l’edificio tornasse ad un uso più consono ad una chiesa consacrata. Tale infatti rimarrà, con l’intenzione di creare un centro di cultura e spiritualità".

27/07/2017

Dallo scorso 1° giugno la chiesa di San Gregorio è tornata alla gestione diretta della parrocchia della Cattedrale e di conseguenza ha cessato di esistere il “Comitato per il restauro della chiesa di San Gregorio”, partecipato pariteticamente dalla Parrocchia e dal Fai (Fondo ambiente italiano), con la presidenza di Renzo Secco. Nel 2003 era infatti stato raggiunto un accordo tra la parrocchia e la Delegazione di Treviso del Fai, attraverso il quale veniva concesso al Fai di utilizzare come propria sede i locali della sacrestia e della ‘scoletta’ annesse alla chiesa, mentre il principale obiettivo era di ripristinare l’antico luogo di culto con lavori di restauro che in questi anni hanno riguardato tra l’altro il risanamento della parte muraria, della facciata, il restauro degli affreschi parietali e della importante quadreria.
Lo scorso 18 gennaio la Parrocchia della Cattedrale ha reso nota la scelta di chiudere il Comitato e di tornare alla gestione diretta della chiesa, che è sempre rimasta consacrata.
Spiega il parroco, mons. Giorgio Marcuzzo: “Indubbiamente in questi anni San Gregorio è diventato un luogo conosciuto e apprezzato. Ma abbiamo ritenuto che fosse opportuno che l’edificio tornasse ad un uso più consono ad una chiesa consacrata. Tale infatti rimarrà, con l’intenzione di creare un centro di cultura e spiritualità. Si creerà un nuovo gruppo, sarà dato spazio a concerti, letture bibliche, abbiamo preso contatti con il Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic), con la libreria Paoline. Eccezionalmente il luogo potrà essere prestato per alcune circoscritte rassegne culturali”. Insomma, il luogo continuerà ad avere una vocazione culturale, in coerenza però con il suo essere una chiesa. Sulle decisione hanno pesato anche alcune valutazioni relative ad aspetti tecnici come la sicurezza e le assicurazioni. Mons. Marcuzzzo non si nasconde che sarà necessario procedere con ulteriori lavori di restauro e conservazione.
Dal canto suo il presidente Fai Renzo Secco nel congedarsi dall’incarico svolto per 13 anni, “ringrazia tutti coloro che hanno generosamente contribuito, non solo con i finanziamenti per il restauro, ma anche successivamente con il loro impegno nello svolgimento delle multiformi attività che hanno vitalizzato San Gregorio, ed è grato in particolare a monsignor Giorgio Marcuzzo che le ha permesse”. Ed esprime la speranza che “nel prossimo futuro permanga la volontà di far vivere questo luogo, come tempio di preghiera ed insieme di formazione di «patrimonio culturale immateriale»”. (B.D.)

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