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San Donà, il Sai si presenta: l’accoglienza diffusa funziona


Nel pomeriggio di sabato 27 settembre, la casa delle associazioni del parco Benjamin di San Donà di Piave si è colorata di giochi, danze e testimonianze per l’evento “Mille volti, una sola umanità: viaggio tra immigrazione ed emigrazione per un nuovo futuro”. L’evento è stato organizzato dal Sai (Sistema accoglienza e integrazione) della città, che si è, così, presentato alla comunità.
Il Sai è un’iniziativa nazionale co-gestita dal Ministero dell’Interno e dagli Enti locali, nata nel Comune di San Donà di Piave nel 2016, che si pone come obiettivo l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei rifugiati attraverso l’accoglienza diffusa. Questi fornisce agli uomini e alle donne arrivati in Italia in fuga da guerre e carestie gli strumenti per l’accompagnamento all’autonomia e all’inserimento socio-economico, attraverso l’insegnamento della lingua, supporto psicologico, il rilascio dei documenti, azioni mirate all’inserimento nel mondo del lavoro e nel servizio sanitario nazionale e, infine, ricerca di alloggio.
Le varie attività del Sai sono emerse nel corso della serata, racchiuse in un video. È stato mostrato anche un filmato con interviste alle persone emigrate da San Donà, che ha fatto capire come i due fenomeni, emigrazione ed immigrazione, siano due facce della stessa medaglia.
Alla serata hanno partecipato Laura Castellani, psicologa dell’immigrazione, Kaoutar Badrane, avvocata esperta di diritto internazionale e don Bruno Baratto, direttore della Caritas tarvisina. Nel suo intervento, don Baratto ha sottolineato l’importanza degli interessi in comune: “Disseminare i migranti sul territorio attraverso l’accoglienza diffusa favorisce l’integrazione e, quindi, la sicurezza. Questa va supportata da tutta una serie di iniziative, che favoriscono l’inclusione, quali procedure burocratiche certe per regolarizzare la propria posizione, corsi di lingua, alloggi e lavoro dignitosi, accesso alla salute pubblica. Per far nascere l’interesse comune si deve investire: è costoso far crescere una società plurale. Ma se si disintegra una società, chi ne ricompone i pezzi?”.
Significativo è stato anche l’intervento di Francesca Sandre, presidente dell’associazione Accogliere aps, che proprio nella casa al centro del parco organizza i corsi di lingua per stranieri: “Ai prossimi corsi, che inizieranno dal 7 ottobre, si sono iscritte già 170 persone. Nell’ultimo periodo abbiamo intrapreso un dialogo con altre realtà del territorio, che offrono lavoro ai nostri corsisti. Viviamo questa esperienza con grande intensità personale e coinvolti da punto vista umano”.
L’evento ha visto anche la partecipazione di una nutrita presenza dell’Amministrazione: presenti, infatti, il sindaco, Alberto Teso, che ha aperto il pomeriggio, il consigliere comunale Alessandro Menin, il presidente del Consiglio comunale, Massimo Rizzello e l’assessora alle Politiche sociali, Federica Marcuzzo.
L’incontro si è, infine, concluso con un convivio aperto a tutti i presenti, organizzato dal ristorante “Dai Bruni”, nuova attività che si impegna per l’inclusione sociale. Il risotrante ha aperto le porte della propria cucina ai ragazzi del progetto Sai, che hanno così potuto preparare piatti tipici delle cucine africane e medio-orientale per tutti i presenti.
Soddisfatta per la buona riuscita dell’iniziativa Beatrice Gaborin, coordinatrice delle attività del Sai di San Donà, anche per l’ottima partecipazione della cittadinanza e la qualificata rappresentanza della Giunta cittadina, che riconosce in questo progetto un valore per tutta la comunità.