Zaia torna a sperare in un altro mandato

All’improvviso, i giochi si sono riaperti. Il terzo mandato per i presidenti di regione (si vedrà se anche per i sindaci dei Comuni sopra i 15 mila abitanti, ma, a questo punto, pare probabile) è, nuovamente, un’ipotesi in campo.

Nei mesi scorsi, più volte la Lega aveva cercato di fare breccia sulle altre forze di maggioranza, per assicurare un’ulteriore legislatura, in Veneto, a Luca Zaia (per lui, in realtà si tratterebbe del quarto mandato consecutivo) e, in Friuli Venezia Giulia, a Massimiliano Fedriga.

Le proposte, però, si erano sempre infrante sul “muro” di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ebbene, da qualche giorno, quel muro si è incrinato. Se Forza Italia è rimasta sulla sua posizione di netta contrarietà, Fratelli d’Italia si è detta possibilista, attraverso le dichiarazioni di uno dei suoi maggiorenti, Andrea Donzelli. Per il momento, la premier, Giorgia Meloni, tace sull’argomento. La strada non è in discesa, anche perché pesano i recenti pronunciamenti della Corte costituzionale, e i rischi di votare una legge quasi “ad personam” sono molto alti. Anche i tempi sono stretti, in quanto va fissata in fretta la data delle elezioni regionali, previste il prossimo autunno.

Ma l’ipotesi è, quanto meno, allo studio. Pare, secondo alcune ricostruzioni, che Meloni si sia convinta del fatto che, comunque, la candidatura in Veneto debba essere espressa da un leghista. E il terzo mandato sarebbe una vera e propria bomba lanciata in campo avverso: il centrosinistra si troverebbe alle prese con la volontà di ricandidarsi da parte di Vincenzo De Luca, in Campania. Va anche detto, però, che al Pd converrebbe l’estensione del terzo mandato per i sindaci delle grandi città.