La situazione dei palestinesi nella striscia di Gaza (ma anche in Cisgiordania), è sempre più drammatica...
Un cinema per la pediatria del Ca’ Foncello


Si spengono le luci in sala, cominciano le proiezioni. Gli spettatori sono i piccoli pazienti in cura al Ca’ Foncello di Treviso, insieme ai loro genitori o ai loro familiari.
Venerdì mattina 19 settembre all’ospedale di Treviso è stata inaugurata una piccola sala cinematografica davvero speciale, la prima realizzata in Italia all’interno di un reparto pediatrico ospedaliero. L’opera è stata realizzata grazie alla generosità dei coniugi Pietro Geremia e Anna Maria Chiariello, che per il loro matrimonio – avvenuto a dicembre 2023 – hanno chiesto agli invitati non la classica lista nozze, bensì una donazione per questo innovativo progetto a sfondo sociale. “Volevamo un regalo per la comunità – hanno detto i due giovani sposi – i nostri invitati sono stati molto generosi. Poi, la raccolta fondi è stata integrata da noi personalmente e dai dipendenti della nostra azienda di famiglia, la San Marco group di Marcon: chi ha voluto, ha potuto contribuire a questo progetto per i bambini, che ci sta molto a cuore. Siamo un’azienda in cui i valori semplici e sinceri sono di casa. Ad esempio, in San Marco abbiamo istituito un bonus di 6 mila euro per i nuovi nati figli di dipendenti, così come abbiamo raddoppiato i giorni del congedo di paternità, con il risultato che le nascite a Marcon negli ultimi anni sono triplicate”.
Simbolico anche il nome scelto per il cinema del Ca’ Foncello, che è stato battezzato Sala dei colori. Un po’ con riferimento all’attività della famiglia Geremia, dove tutto inizia oltre 80 anni fa da un piccolo colorificio artigiano con sede a Mogliano Veneto, oggi gruppo internazionale con 350 collaboratori, che produce e commercializza pitture per l’edilizia e l’interior design. Un po’ (anzi, tanto) con riferimento al cinema: un’occasione di svago, di leggerezza, di condivisione, le storie e l’immaginazione con il loro potere terapeutico, capaci di risvegliare emozioni a colori, capaci di sconfiggere il buio.
Decorata con prodotti forniti da San Marco group, formulati per garantire massima sicurezza e un impeccabile impatto estetico, la sala è stata realizzata nel segno dell’accessibilità, dell’inclusività e del comfort. “Abbiamo scelto il Ca’ Foncello – hanno aggiunto Pietro e Anna Maria – dove un anno fa è nato il nostro Luigi, poiché crediamo profondamente nella sanità pubblica e nell’eccellenza dell’ospedale di Treviso”. Dotata di uno schermo di 9 metri quadrati, con 28 poltrone, la nuova sala ha una fila di sedute rimovibili, per consentire l’accesso anche a carrozzine e letti ospedalieri.
Al taglio del nastro di venerdì, oltre ai coniugi Pietro e Anna Maria, al direttore generale dell’Ulss2, Francesco Benazzi, c’erano il primario di pediatria del Ca’ Foncello, Stefano Martelossi, i sindaci di Mogliano e Marcon, Davide Bortolato e Matteo Romanello, la presidente della Commissione regionale Sanità, Sonia Brescacin, il presidente del Consiglio comunale di Treviso, Antonio Dotto, il vicepresidente e amministratore delegato di Medusa film, Giampaolo Letta, con testimonial l’attore Alessandro Preziosi, oltre ai volontari di Giocare in corsia, dell’associazione Per Mio Figlio, a tanti medici e sanitari del Ca’ Foncello e a numerosi amici degli sposi. Dopo il taglio del nastro, al quale è seguita una dolcissima proiezione del cortometraggio “La luna” di Pixar, i coniugi Geremia hanno avuto un momento di incontro con il personale sanitario dell’Ulss2, “azienda che ha accolto con entusiasmo la nostra iniziativa, mettendola a terra con grande professionalità e sensibilità”; al pomeriggio, una merenda in San Marco group, per ringraziare tutti i dipendenti che hanno contribuito con gioia a questo progetto, “un segno di luce”, come l’ha definito Alessandro Preziosi, “un gesto d’amore, grazie al quale, metaforicamente, Pietro e Anna Maria hanno creato un buco nel muro. Un tunnel dal quale, dietro il buio, si vede la luce. Perché il cinema è innanzitutto speranza, un modo per guardare al futuro, al di là delle semplici storie. Grazie per il vostro dono e per questa iniziativa straordinaria”.