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Calcio, si riprende a giocare, ma Bepi Pillon ha scelto la famiglia

Ci poteva essere anche lui sulla panchina del Cosenza in serie B in questa storica ripresa del campionato di calcio, post Covid-19, edizione “estiva”. Invece seguirà la ripartenza, seduto sul divano di casa e per precisa scelta. Giuseppe “Bepi“ Pillon da sempre non ha paura di prendere decisioni e così ha lasciato la panchina del Cosenza prima dello stop per stare vicino alla sua famiglia a Treviso durante il lockdown.

Ci poteva essere anche lui sulla panchina del Cosenza in serie B in questa storica ripresa del campionato di calcio, post Covid-19, edizione “estiva”. Invece seguirà la ripartenza, seduto sul divano di casa e per precisa scelta. Giuseppe “Bepi“ Pillon da sempre non ha paura di prendere decisioni e così ha lasciato la panchina del Cosenza prima dello stop per stare vicino alla sua famiglia a Treviso durante il lockdown. “Amo il calcio, è il mio lavoro e la mia passione - spiega  il tecnico trevigiano -, ma la famiglia e la salute, mia e dei miei cari, vengono prima di tutto. Rifarei mille volte la stessa scelta, anche se in Veneto la situazione non era certamente facile subito dopo la partita che abbiamo giocato contro il Chievo prima della chiusura totale”. E su quella particolare partita Pillon spiega: “L’ultima partita l’abbiamo giocata proprio noi a Verona e due miei giocatori non sono venuti perché avevano paura visto che con l’aereo siamo atterrati a Bergamo. Sono situazioni in cui ti interroghi e io l’ho fatto, la testa non è più sul campo dove dovrebbe essere, ma altrove; la mia era a casa…”. Quindi la decisione di lasciare la panchina del Cosenza e ritornare a Treviso con la famiglia: “E qui ho vissuto tutto il periodo di chiusura - continua Pillon -; io sono fortunato perché abito in campagna. Ho fatto tanto giardinaggio e poi mi sono finalmente goduto la famiglia. Prima da calciatore e poi da allenatore sono sempre stato in giro. I miei tre figli li ha tirati su mia moglie e questo è stato il momento propizio per stare insieme. E devo dir e che è stata una piacevole riscoperta”.

Ma ora il calcio riparte: “Io sono favorevole alla ripartenza, ma nella massima sicurezza. Favorevole alla ripartenza anche per un discorso economico perché il calcio dà lavoro a tantissime persone, è anche un settore economico che muove il Pil italiano, ne dobbiamo tener conto. Per la serie A e B i diritti televisivi incidono molto. La serie C, invece, non ha risorse economiche e sinceramente non so quanto riusciranno a tenere talune società”. “Non è facile indovinare come sarà. Giocare ogni tre giorni e nei mesi caldi significa andare incontro a tanti infortuni.  E poi giocare a porte chiuse non è stimolante per i giocatori. Tutto questo per dire che non so quanto reali potranno essere poi i risultati finali. Favorite sono quelle squadre che hanno rose ampie e di valore e per questo dico Juve, Inter, Lazio nell’ordine. In serie B il Benevento è già su, ma per il resto può ancora succedere di tutto. La B sarà un torneo avvincente per chi lo guarderà da fuori”. Infine, con Bepi Pillon non si può non parlare del Treviso: “Spero tanto che facciano la riforma dei campionati e che questo consenta al Treviso di scalare qualche campionato. Treviso meriterebbe di giocare almeno in serie C”. (Gabriele Zanchin)

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