venerdì, 08 agosto 2025
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West Nile, non è emergenza

Il virus che viene trasmesso all’uomo dalla zanzara comune, però, desta qualche preoccupazione. Ecco come combatterlo

Si chiama “Culex pipiens” la zanzara che ha sempre infestato le nostre aree del Veneto, in particolare le zone più umide. Il suo nome significa semplicemente “zanzara che pigola”, ovvero che emette suoni acuti: si fa riferimento al ronzio che produce volando. Ha sempre accompagnato le nostre estati, non è aggressiva come la zanzara tigre, arrivata da qualche anno, e neppure subdola e silenziosa come i pappataci. Non trasmette la malaria come la zanzara “Anopheles”. La sentiamo e la vediamo, non ci coglie di sorpresa, ma ci infastidisce così tanto che non esitiamo a colpirla con ogni mezzo: sui muri o sugli oggetti su cui si posa, macchiando il muro appena imbiancato con il sangue di cui è piena.

È la zanzara del crepuscolo: colpisce quasi esclusivamente in quella fascia oraria. I ponfi si risolvono senza particolari problemi, pur provocando forte prurito.

Oggi, un po’ ci spaventa: è in grado di trasmettere una malattia sporadica, ma che, in individui anziani e immunodepressi, a causa di altre patologie, può, addirittura, provocare la morte. Il virus che trasmette si chiama “West Nile virus” (Wnv), virus del Nilo occidentale, per indicare la regione dove è stato individuato per la prima volta. Ormai, però, è diffuso in molte aree. Dal 2020 è inserito nel Piano nazionale quinquennale contro le arbovirosi, ovvero le malattie provocate da insetti che si nutrono di sangue, come zanzare, zecche o altri vettori simili.

Il contrasto viene fatto principalmente intervenendo con disinfestazioni mirate, laddove venga individuato un focolaio di zanzare portatrici del virus. Sono poco utili le disinfestazioni a tappeto: in questi casi il costo è molto maggiore rispetto ai benefici. Basta mettere delle trappole, e analizzare se le zanzare sono portatrici del virus. La stagione di attività di questa zanzara va da aprile a novembre.

La sorveglianza si esercita soprattutto sugli uccelli, che fungono da serbatoio naturale del virus, trasmesso proprio dal volatile all’uomo attraverso la zanzara. Questo è l’unico modo di trasmissione: non si trasmette da uomo a uomo, né tra gli equidi - cavalli e muli - anch’essi vittime delle punture di questa zanzara.

Per questo, vengono analizzate, ad esempio, le gazze, le cornacchie grigie, le tortore: uccelli che, tra l’altro - in particolare le gazze e le tortore dal collare - sono responsabili di danni all’avifauna, e di cui si sta cercando di ridurre il numero.

Contro le zanzare “Culex” si può fare una lotta biologica, utilizzando maschi sterili, così che le femmine non si riproducano. Restano, comunque, insetti con pochi antagonisti in natura, che si devono combattere soprattutto con i repellenti e, appunto, con la sorveglianza dei focolai.

LE REGOLE PER LA PREVENZIONE: Evitare acqua stagnante, sì a repellenti e zanzariere

La prevenzione contro il virus del Nilo occidentale si basa principalmente su misure individuali per evitare le punture di zanzara, veicolo di trasmissione del virus.

È consigliabile evitare di stare all’aperto durante le ore serali o notturne, quando le zanzare del genere Culex sono più attive. Quando si è all’aperto, è fondamentale applicare repellenti cutanei, contenenti principi attivi come N,N-dietiltoluamide (Deet) Icaridina oppure ethyl butylacetylaminopropionate o Paramatandiol, come alternative. Questi prodotti sono generalmente efficaci per un tempo limitato, in media 3-4 ore, e fino a un massimo di 6-8 ore nei formulati con elevate concentrazioni di principio attivo, e devono essere applicati più volte per mantenere l’efficacia. È importante evitare di spruzzare i repellenti direttamente su viso, occhi, labbra e zone delicate. Per i bambini di età inferiore ai 2 anni, l’uso di barriere meccaniche (zanzariera) è preferibile. I repellenti di origine naturale sono meno efficaci rispetto ai prodotti di sintesi, tuttavia possono rappresentare una valida alternativa in zone di basso rischio e nei bambini di 2-12 anni; tra questi, il Citrodiol (principio attivo pmd, olio essenziale estratto da Corimbya citrodora) è consigliato per la maggior protezione contro le zanzare.

Indossare abiti lunghi, come camicie a maniche lunghe e pantaloni lunghi, soprattutto dopo il tramonto e all’alba, offre una protezione aggiuntiva e tali indumenti possono essere trattati con insetticidi a lunga azione residua, come la permetrina (Bio Kill®) e la deltametrina. È sconsigliato indossare abiti scuri, profumi e dopobarba perché attraggono le zanzare. L’uso di zanzariere alle finestre, preferibilmente impregnate con insetticida, è un’altra misura preventiva efficace.

Un aspetto cruciale della prevenzione è l’eliminazione dei siti di riproduzione delle zanzare. Si devono svuotare frequentemente i sottovasi di fiori o altri contenitori di acqua stagnante. Le piscine per bambini, quando non utilizzate, devono essere mantenute vuote e su un fianco. È fondamentale applicare periodicamente compresse larvicide in tombini e caditoie con acqua stagnante. Inoltre, è consigliabile mantenere regolarmente gli spazi verdi.

La maggior parte delle persone infette dal Wnv non mostra sintomi (80 per cento). Chi sviluppa sintomi lievi, simili a quelli influenzali, come febbre, mal di testa, malessere, dolori muscolari e articolari, raramente accompagnati da reazioni cutanee, generalmente guarisce senza necessità di terapie specifiche, anche se la malattia può durare settimane o mesi. Tuttavia, in circa una su 150 persone infette, il virus può causare forme più gravi quali meningite, encefalite, in particolare negli anziani, nei bambini molto piccoli, o in persone con alterazioni del sistema immunitario. Se si manifestano sintomi gravi, come mal di testa intenso o confusione mentale, è fondamentale rivolgersi immediatamente al medico.

I sintomi si manifestano di solito 3-15 giorni dopo la puntura della zanzara infetta. Nel ciclo naturale, il virus West Nile infetta gli uccelli e viene mantenuto in un ciclo continuo uccelli-zanzare. Alcuni uccelli infetti possono sviluppare elevati livelli del virus nel loro sangue e le zanzare si infettano pungendo gli uccelli infetti. Alcuni uccelli infettati si ammalano e muoiono. Se si dovesse trovare un uccello morto, è importante non toccarlo con le mani nude, ma segnalarlo immediatamente al servizio veterinario della propria zona.

La Regione del Veneto collabora attivamente con il Ministero della Salute, l’Istituto superiore di sanità, l’Istituto zooprofilattico sperimentale Venezie, le aziende Ulss e i Comuni, per monitorare la situazione del Wnv. È stata istituita una sorveglianza integrata epidemiologica ed entomologica, per prevenire e contrastare il diffondersi di nuovi casi. Le azioni intraprese dalla Regione del Veneto includono programmi di disinfestazione straordinaria nelle aree in cui si verificano casi umani di malattia, la sorveglianza delle febbri estive e l’utilizzo di test rapidi per rilevare tutti i casi. I Comuni e le aziende Ulss svolgono interventi mirati nelle aree pubbliche, per ridurre la popolazione di zanzare e controllare le infestazioni, concentrandosi sull’uso di larvicidi, piuttosto che sulla nebulizzazione di prodotti nell’aria.

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