giovedì, 19 giugno 2025
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La scuola "scotta". Sì dalla Camera, ma continua la protesta dei sindacati

I sindacati della scuola hanno ritrovato unità contro il disegno dei legge che riforma la scuola. Un no su tutta la linea che li vede ancora protagonisti dopo le battaglie vinte contro la riforma dei cicli di Luigi Berlinguer e contro la riforma Moratti.

Approvato alla Camera, il Disegno di legge ora approda al Senato. Molto gli aspetti controversi della "Buona scuola" sui quali si confrontano dirigenti scolastici, sindacati, genitori. Tra i punti su cui il Governo scommette, una maggiore autonomia.

I sindacati della scuola hanno ritrovato unità contro il disegno dei legge che riforma la scuola. Un no su tutta la linea che li vede ancora protagonisti dopo le battaglie vinte contro la riforma dei cicli di Luigi Berlinguer e contro la riforma Moratti che introduceva l’alternanza scuola lavoro per tutti. La sconfitta contro la Gelmini invece brucia ancora, tagli lineari che hanno introdotto le classi pollaio e ridotto drasticamente cattedre e fondi d’istituto. Come andrà con Renzi non è chiaro. La scuola è tema caldissimo e alla vigilia di elezioni regionali importanti Renzi ricorda quanto la battaglia sindacale dei dipendenti Alitalia danneggiò la vittoria di Prodi.  Il disegno di legge viaggia spedito alla Camera e presto passerà al Senato, dove i dissidenti del Pd sono corteggiatissimi da precari e sindacati scuola. Ma vediamo nel concreto la riforma. L’idea di fondo è quella di potenziare l’autonomia, puntando su un ruolo forte dei presidi a cui vengono dati poteri in più per realizzare i progetto educativo concordato con gli organi collegiali. I poteri si spingeranno fino alla chiamata diretta dei docenti in certi casi e alla valutazione del merito per l’assegnazione di un bonus in denaro. Ai docenti viene garantita la formazioni con un contributo per tutti di 500 euro l’anno. Scatterà anche un sistema di valutazione del dirigente scolastico e dal 2016 ci saranno albi provinciali per i docenti. Novità anche per i corsi di studio verrà reintrodotta la storia dell’arte e riformata la formazione professionale. Grande attenzione al digitale e all’informatica, si parla di introdurre una nuova materia chiamata “coding”, ovvero concetti base di programmazione in tutte le scuole. Molte di queste materie sono però delegate al governo e si capiranno meglio quando ci saranno i relativi decreti. Per dare un forte impulso all’autonomia scolastica si puntano 17 obiettivi, dalla competenze linguistiche alla musica, al diritto ed economia, alla lotta alla dispersione scolastica per arrivare all’alternanza scuola lavoro vero cavallo di battaglia di Renzi.

Per ulteriori approfondimenti, si rimanda a pag. 3 della versione cartacea de La Vita del Popolo

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