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In festa per don Mattia

In questi giorni, dopo l’annuncio del nuovo papa, Leone XIV, siamo tutti desiderosi di sapere un po’ di più della sua persona, della sua vita. Pur sapendo che dobbiamo avere la pazienza e l’umiltà di lasciare a papa Leone il tempo di farsi conoscere e di esercitare il suo magistero, alla vigilia dell’ordinazione di don Mattia Gardin è bello accogliere tra le prime parole del Santo Padre l’invito rivolto ai giovani da piazza san Pietro: “Non abbiate paura! Accettate l’invito della Chiesa e di Cristo Signore!”.
Le parole di papa Leone
Nella domenica di preghiera per le vocazioni, specialmente per quelle al sacerdozio e alla vita religiosa, papa Leone ha invitato i giovani a riconoscere che la loro vita va compresa dentro la relazione di amore che Dio da sempre ha con ciascuno di noi. La vocazione è un dono prezioso che Dio semina nei cuori, una chiamata a uscire da se stessi per intraprendere un cammino di amore e di servizio. E ogni vocazione nella Chiesa - sia essa laicale o al ministero ordinato o alla vita consacrata - è segno della speranza che Dio nutre per il mondo e per ciascuno dei suoi figli.
Nonostante il tempo in cui viviamo sia particolarmente incerto, l’invito di papa Leone dice la sua fiducia nei giovani, ci testimonia che le nuove generazioni possono riconoscere l’invito della Chiesa e di Cristo Signore. In una intervista a Rai1 in cui raccontava della sua vocazione, l’allora cardinale Prevost ricordava che ha intuito la chiamata a diventare sacerdote nella sua parrocchia, fin da ragazzo, grazie alla testimonianza dei suoi genitori e di alcuni sacerdoti. La sua giovinezza, quindi, è stata caratterizzata dalla ricerca della volontà del Signore che, attraverso la testimonianza di Sant’Agostino e di tanti testimoni, lo ha aiutato progressivamente ad allargare lo sguardo e il cuore alla missione universale del Vangelo.
Vincere la paura
Papa Leone non ha precisato di più, ma sono tante le paure che un giovane si trova ad affrontare quando si lascia provocare dal Signore a seguirlo da vicino; tra quelle più subdole ci sono quelle di pensare di non essere all’altezza, di non riuscire a perseverare o che il dono della propria vita sia inutile e non faccia la differenza. Non è così, il Signore ha a cuore la vita ci ciascuno di noi, desidera che fiorisca, ma per trovare il coraggio di rispondere con generosità è necessario aprire il proprio cuore alla preghiera, in particolare all’ascolto della Parola di Dio.
La preghiera
Il silenzio della preghiera, infatti, è indispensabile per “leggere” la chiamata di Dio nella propria storia e per dare una risposta libera e consapevole. Il raccoglimento permette di comprendere che tutti possiamo essere pellegrini di speranza se facciamo della nostra vita un dono, specialmente al servizio di coloro che abitano le periferie materiali ed esistenziali del mondo. Chi si mette in ascolto di Dio che chiama non può ignorare il grido di tanti fratelli e sorelle che si sentono esclusi, feriti, abbandonati.
Ogni vocazione apre alla missione di essere presenza di Cristo là dove più c’è bisogno di luce e consolazione.
La Chiesa ne ha tanto bisogno! Pur nella brevità del testo, papa Leone ha fatto intuire che il futuro della Chiesa è nelle mani e, prima, nel cuore dei giovani dove lo Spirito Santo opera. È importante, pertanto, che i giovani trovino, nelle nostre comunità parrocchiali, accoglienza, ascolto, incoraggiamento - come ha detto il Papa domenica al Regina caeli - nel loro cammino vocazionale, e che possano contare su modelli credibili di dedizione generosa a Dio e ai fratelli. Preghiamo per don Mattia Gardin che sarà ordinato sabato 24 maggio e per il dono di nuove vocazioni sacerdotali.