Nemmeno l’Aiea, l’Agenzia per l’energia atomica dell’Onu, può affermare che l’Iran già disponga di testate...
Leone XIV: “A Gaza si fermi subito la barbarie della guerra, no spostamento forzato della popolazione”

Da Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo domenica 20 luglio Papa Leone XIV ha recitato l’Angelus davanti a una folla di fedeli. Durante la preghiera il Pontefice ha dichiarato “Esprimo il mio profondo dolore per l’attacco dell’esercito israeliano contro la parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza. Giovedì scorso l’attacco ha causato la morte di tre cristiani e il grave ferimento di altri”. Il Pontefice ha rivolto la sua preghiera per le vittime Saad Issa Kostandi Salameh, Foumia Issa Latif Ayyad e Najwa Ibrahim Latif Abu Daoud, ed esprimendo particolare vicinanza ai loro familiari e all’intera comunità parrocchiale. “Tale atto si aggiunge ai continui attacchi militari contro la popolazione civile e i luoghi di culto a Gaza”. Da qui, l’invocazione accorata: “Chiedo nuovamente che si fermi subito la barbarie della guerra e che si raggiunga una risoluzione pacifica del conflitto”. Il Papa ha ribadito anche l’urgenza di “osservare il diritto umanitario” e “rispettare l’obbligo di tutela dei civili, nonché il divieto di punizione collettiva, di uso indiscriminato della forza e di spostamento forzato della popolazione”. Infine, rivolto ai cristiani della regione ha detto: “Siete nel cuore del Papa e di tutta la Chiesa. Grazie per la vostra testimonianza di fede. La Vergine Maria, donna del Levante, vi protegga sempre e accompagni il mondo verso albori di pace”.
La mattina, alle ore 9.30, Leone XIV aveva presieduto la celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Albano, accolto dal vescovo della diocesi, mons. Vincenzo Viva e dalle autorità locali. Durante l’omelia il Papa ha commentato le letture della domenica, sottolineando il legame tra l’episodio dell’ospitalità di Abramo e Sara e quello evangelico di Marta e Maria. “Dio sceglie la via dell’ospitalità per incontrarci. Bussa alla nostra porta come ospite e, se lo accogliamo, ci dona una vita nuova”, ha affermato. Al centro della riflessione, il binomio tra ascolto e servizio: “Sarebbe sbagliato contrapporre Marta e Maria. Entrambe rispondono con generosità all’incontro col Signore. L’una serve, l’altra ascolta. Ma entrambe si aprono alla sua presenza”. Il Papa ha esortato i fedeli a non trascurare il tempo del silenzio e della preghiera che possono diventare un’occasione per coltivare l’intimità con Dio e per “prendersi cura gli uni degli altri”. Ha parlato della necessità di riscoprire “momenti di quiete e raccoglimento” per promuovere relazioni autentiche e per costruire dal basso la pace e la fraternità. “Ascolto e servizio sono due dimensioni gemelle dell’accoglienza. Non si tratta di scegliere tra l’una e l’altra, ma di viverle insieme, alla luce della Parola e sostenuti dalla grazia”.
Al termine della celebrazione, Leone XIV ha donato a mons. Viva una casula, come segno di vicinanza alla Chiesa di Albano. “Presentiamo questo dono con il desiderio che la Benedizione del Signore sempre vi accompagni. Grazie per il Suo servizio e grazie al Suo Popolo”.
Al termine dell’Angelus, il Papa ha rivolto il suo saluto ai pellegrini presenti e a numerosi gruppi, tra cui giovani, famiglie, studenti, volontari e rappresentanti di diverse realtà ecclesiali. “Desidero ringraziare tutti voi per l’accoglienza. A tutti auguro una buona domenica!”.
Ha poi annunciato che fra qualche giorno farà ritorno in Vaticano, dopo le due settimane trascorse a Castel Gandolfo.
Il Pontefice ha espresso gratitudine per la vicinanza ricevuta. Nell’introdurre la preghiera mariana, aveva già esortato a riscoprire il significato profondo dell’ospitalità: “Ci vuole umiltà sia a ospitare che a farsi ospitare. Solo questo fa fiorire la nostra vita: aprirci a qualcosa che ci distoglie da noi stessi e nello stesso tempo ci riempie”. Subito dopo, Leone XIV si è recato in visita privata alla Specola Vaticana, in occasione dell’anniversario dell’allunaggio del 20 luglio 1969. Fondata nel 1891 e attiva a Castel Gandolfo dal 1935, la Specola è una delle più antiche istituzioni scientifiche della Chiesa.