Penso che molti, come me, siano rimasti inizialmente un po’ sorpresi dalla elezione al pontificato del...
Premio Goffredo Parise: a Lucia Goracci il riconoscimento alla carriera

L’arduo mestiere di inviata sui fronti più “caldi” del mondo, dal Libano a Kabul; la capacità di raccontare i lavoratori del mare “invisibili”, che sono dietro all’80% degli oggetti che usiamo nella quotidianità; l’uso della cultura come leva per rigenerare luoghi e umanità in una realtà molto complessa come Napoli e la metamorfosi del reportage con un “redivivo” Goffredo Parise nei panni di un ventenne del Terzo Millennio.
Sono questi gli aspetti più significativi che emergono dalla nona edizione del “Premio Goffredo Parise per il Reportage 2025”, il prestigioso riconoscimento creato a Treviso da Antonio Barzaghi. La vincitrice della prima sezione “Premio alla carriera”, assegnato sabato 7 giugno al teatro Del Monaco di Treviso, è la giornalista Lucia Goracci, nota inviata della rete pubblica italiana sui fronti più caldi del mondo, da Kabul al Libano.
Il “Parise 2025” le viene assegnato con la seguente motivazione: “Negli ultimi anni, finalmente, la presenza di voci femminili nell’informazione dai territori di conflitto si è fatta molto numerosa. Ma fra tutte le inviate, Lucia Goracci è stata quella che più di ogni altra e altro ha saputo raccontare a lungo e con caparbia e affettuosa fedeltà un Oriente che per lei va da Kabul a Istanbul.
La seconda sezione “Premio Giovani reporter” ha come assoluti protagonisti Raffaele Manco e Marco Della Monica, autori del reportage “Invisibili” dal programma di Rai 3 “Il fattore umano”, andato in onda il 4 febbraio. “Dietro ogni oggetto della nostra vita quotidiana c’è il lavoro di qualcuno. In tempo di realtà virtuale, di intelligenza artificiale, Raffaele Manco e Marco Della Monica, hanno il merito di dare corpo e voce ai fantasmi dei nostri consumi, alle vite che stanno dietro al nostro benessere. A maggior ragione un lavoro prezioso quando pirateria e attacchi degli Houthi vengono raccontati come insidie al traffico delle merci e non, anche, alle vite di lavoratori in alto mare”. Così la giuria motiva l’attribuzione del “Parise 2025” ai due giovani cronisti: il loro “Invisibili” è anche un podcast originale di Rai Radio 1 in collaborazione con “Il fattore umano”, il programma di Raffaella Pusceddu e Luigi Montebello trasmesso da Rai 3 con la regia di Leonardo Patané.
Con la terza sezione “Impresa umanistica”, il “Premio Parise 2025” mette in risalto una particolarissima realtà della Campania: “La Paranza”, società cooperativa sociale, sorta nel Rione Sanità di Napoli. La giuria l’ha scelta tra la rosa di candidati che l’architetto Laura Credidio ha selezionato tra le imprese italiane più attente al rispetto dei diritti umani e dell’ambiente. Queste le motivazioni che hanno spinto i giurati all’attribuzione del riconoscimento: “La Paranza rappresenta un’esperienza potente, trasformativa e autentica. Un’impresa culturale, ma prima ancora una comunità capace di trasformare un territorio attraverso lavoro, bellezza e legami. La Paranza nasce nel Rione Sanità, un quartiere difficile, spesso raccontato solo attraverso stereotipi e marginalità. Qui, un gruppo di giovani ha deciso di restare, di prendersi cura di un patrimonio abbandonato, di aprire le Catacombe di San Gennaro non solo ai visitatori, ma anche a una nuova idea di futuro. In pochi anni sono riusciti a fare quello che molti consideravano impossibile: hanno dato vita a un modello cooperativo efficiente e sostenibile. Ma soprattutto hanno rimesso al centro le persone. I giovani del quartiere, le famiglie, chi cercava un’alternativa.
La sezione speciale dedicata agli studenti di Ca’ Foscari quest’anno premia il talento di Chiara Da Ros per il suo lavoro “Parise 2.0: Il reportage nell’era dell’immediatezza”. Così si è espressa la giuria nel sottolineare il valore del suo lavoro: “Il riportare in vita Goffredo Parise sotto le vesti – una giacca di pelle da ventenne, un telefonino sempre tra le mani – è qualcosa di più di un’operazione distopica. Consente all’autrice di interrogare l’autore sulla morte del reportage, o sulla sua metamorfosi, dove le immagini si sostituiscono alla scrittura capace di creare immagini, dove il veloce sostituisce il profondo. Dimostrando di aver capito, in un colpo solo, Parise e il nostro tempo”.
Tutti i vincitori saranno presenti alla premiazione. Anche altri giovani sono saliti sul palco del teatro “Mario Del Monaco”: gli oltre quaranta liceali che hanno partecipato alla scuola di reportage “Goffredo Parise” anno scolastico 2024-205, ospitata nella sala Coletti del museo Santa Caterina.