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Treviso: il museo Salce aprirà il prossimo 27 maggio

I materiali, oltre 25 mila manifesti donati allo Stato dal collezionista Nando Salce, saranno esposti a rotazione in via Carlo Alberto. Lavori in corso anche nella sede conservativa di Santa Margherita. All’inaugurazione sarà presente il ministro Franceschini.

Hanno finalmente una sede espositiva i manifesti pubblicitari della collezione Salce che per anni erano rimasti sepolti nei depositi dei musei civici trevigiani. Si tratta del nuovo museo nazionale Collezione Salce, in via Carlo Alberto a Treviso, il cui ingresso si affaccia sulla chiesa di san Gaetano/san Giovanni del Tempio che è anch’essa oggi visitabile grazie ai lavori strutturali di restauro.
I materiali, oltre 25 mila manifesti donati allo Stato dal collezionista Nando Salce attraverso un lascito testamentario, saranno esposti nel nuovo museo a rotazione, attraverso mostre temporanee di carattere monografico e tematico. La deperibilità del materiale cartaceo fa infatti si che i manifesti non possano essere esposti per più di quattro mesi continuati.
La prima mostra sarà inaugurata il prossimo 27 maggio alla presenza del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e si intitolerà “Illustri persuasioni”. L’esposizione si articolerà in tre periodi successivi della durata di quattro mesi ciascuno, per un totale di un anno. I primi quattro mesi saranno dedicati alla Belle Époque, al periodo che va cioè dalla fine dell’Ottocento, quando il giovane Nando Salce inizia a raccogliere i suoi manifesti, fino allo scoppio della prima Guerra Mondiale. La seconda parte sarà dedicata al periodo fra le due guerre, mentre nella terza e ultima parte della mostra potremo ammirare i manifesti politici e pubblicitari del secondo dopoguerra, repertorio meno conosciuto della collezione che arriva fino al 1962, anno della morte del collezionista. Ogni mostra avrà il suo catalogo scientifico così da coprire, negli anni, il maggior numero di manifesti possibili. Ad oggi il catalogo è consultabile online.
“La bellezza del museo è che le opere entrano nell’immaginario collettivo – ha commentato il soprintendente e direttore del Polo museale Veneto Daniele Ferrara –. Dietro ogni opera c’è una ricerca estetica e un’operazione culturale importante. Esporre e far conoscere questi manifesti sarà il modo per far avvicinare anche un pubblico diverso e nuovo all’arte”. L’edificio ha quattro piani e tre sale espositive. In complesso per restauro e allestimento è costato 2 milioni di euro. La sala Dudovich è la più antica e al suo interno sono ancora visibili alcune decorazioni risalenti al tardo ’400.
Oltre alla sede del museo nazionale, verrà riservato alla collezione Salce un altro spazio: la sede conservativa dei manifesti nell’ex chiesa di santa Margherita dove oltre al mantenimento delle preziosissime grafiche è previsto anche un ulteriore padiglione espositivo.
Per ora nella sede di santa Margherita è stato completato il primo e avviato il secondo stralcio dei lavori di restauro. Il costo totale sarà di quattro milioni di euro, già finanziati per i tre lotti che dovrebbero concludersi a fine 2018.Il museo punta inoltre ad ampliare la collezione e a dialogare con le realtà simili presenti in tutta Europa, candidandosi a divenire, prendendo a modello il parigino musée de la publicité (oggi musée des arts décoratives), il museo nazionale della pubblicità.

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