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Dazi, associazioni di categoria: “Sono necessarie politiche comuni europee”

Di fronte all’ipotesi di nuovi dazi al 30% da parte degli Stati Uniti all’Unione europea, a partire dal 1° agosto, questi sono i commenti delle delle dirigenze regionali delle principali associazioni di categoria

Di fronte all’ipotesi di nuovi dazi al 30% da parte degli Stati Uniti all’Unione europea, a partire dal 1° agosto, questi sono i commenti delle delle dirigenze regionali delle principali associazioni di categoria.

“Il neo-protezionismo crea incertezza e instabilità e questo incide sull’economia. Temiamo contraccolpi pesanti sull’export che genera circa metà del pil del Veneto”. Queste le parole della presidente di Confindustria Veneto Est, Paola Carron, che aggiunge: “Di fronte alla aggressiva lettera arrivata dagli Stati Uniti, l’Europa deve restare unita e ferma. Bisogna continuare a negoziare con gli Usa a livello europeo, facendo valere la forza di deterrenza di una Ue unita, le concessioni su Digital Tax e spese per la Difesa, con l’obiettivo di un accordo equo. Un’insensata guerra commerciale significherebbe meno crescita e più inflazione per tutti. E, al tempo stesso, bisogna fare un salto di qualità nelle risposte di politica economica, compensare adeguatamente i comparti più colpiti dai dazi, per difendere a ogni costo la competitività dell’industria italiana ed europea, eliminare i “dazi interni” all’Ue, burocrazia e iper-regolamentazione. Parallelamente, bisogna stringere collaborazioni per aprirsi a nuovi mercati, Mercosur, India, Indonesia, Australia, Africa. Le nostre imprese lo stanno già facendo ed è uno sforzo che va adeguatamente sostenuto con accordi di libero scambio a livello”.

Il presidente di Confartigianato imprese Veneto Roberto Boschetto commenta così la situazione: “La vera forza dell’Europa non si misura sulla ritorsione commerciale, ma nella capacità di fare sistema e valorizzare l’industria di qualità”. Secondo Boschetto occorrerebbe rilanciare l’economia con un ambizioso piano di investimenti europei volti a rafforzare il comparto della manifattura e dell’industria di trasformazione. “La cessazione immediata della guerra in Ucraina è un’urgenza strategica per ricostruire un asse economico con l’Est Europa che restituisca all’Europa risorse energetiche accessibili e sicurezza di approvvigionamento. Abbiamo bisogno di strumenti per la diversificazione dei mercati, incentivi all’innovazione e investimenti infrastrutturali, serve una visione strategica in questa nuova fase di incertezza”.

“Il 90% dei dazi colpiscono le pmi italiane. Nel quadro del libero mercato, l’imposizione unilaterale di dazi rappresenta una sconfitta per tutti, e l’unica conseguenza è quella di un impoverimento complessivo del mercato e dei territori. Anche gli Stati Uniti stessi rischiano pesanti contraccolpi da questa misura, non solo l’Europa”. Lo dichiara il presidente della Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna) territoriale di Treviso, Gianpaolo Stocco. “Chiediamo al Governo e all’Ue di avviare una trattativa che porti almeno a una riduzione di questi dazi. Le nostre pmi sono già sotto pressione per l’aumento dei costi dell’energia, per una tassazione insostenibile e per la persistente incertezza dei mercati internazionali. Non possiamo permetterci un altro fardello di questa portata”.

“Imporre dazi al 30% sui prodotti agroalimentari italiani sarebbe un colpo durissimo all’economia reale e alle imprese agricole, ma anche ai consumatori americani, che verrebbero privati di molti prodotti o costretti a pagarli molto di più oltre ad alimentare il fenomeno dell'italian sounding”. Ad affermarlo, il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini: “Non possiamo che constatare, laddove dovessero essere confermati i dazi, il fallimento della politica esercitata da Von der Leyen a danno dei settori produttivi. La Presidente deve spendersi per una soluzione vera, come non ha ancora fatto. In un momento delicatissimo per gli equilibri geopolitici ed economici globali, colpisce la totale assenza di coraggio e di visione strategica da parte dell’Europa”.

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