mercoledì, 06 novembre 2024
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Ucraina: attacco a ospedale pediatrico. Shevchuk, “mondo condanni questo crimine”

Don Cattelan: “Grazie a Dio, siamo ancora vivi. Alla tensione che deriva dalla ripresa dei bombardamenti c’è da aggiungere anche il disagio dovuto alla mancanza della corrente elettrica che viene erogata solo qualche ora al giorno. Continuate e continuiamo a pregare per la pace”

A seguito dell’attacco missilistico sull’ospedale pediatrico a Kyiv ed a una clinica per la maternità che si trova sulla riva sinistra del fiume Dnipro, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore dei greco cattolici ucraini, ha condannato l’azione dei russi con questa Dichiarazione: “Oggi mi rivolgo, grido alla coscienza di tutte le persone del mondo intero. Vi chiedo di condannare questo crimine e di fare tutto in vostro potere per fermare e punire la mano dello spietato assassino. Oggi piangiamo insieme a tutte le vittime”.s “Oggi, immagini brutali di una grande tragedia scuotono l’Ucraina e il mondo”, scrive Shevchuk. “Oggi, 8 luglio, i russi hanno attaccato la città di Kyiv con i loro missili. Hanno deliberatamente attaccato un ospedale pediatrico”.

“È ancora in corso la rimozione delle macerie, ma sappiamo già di decine di morti e quasi un centinaio di feriti. Tra le vittime ci sono bambini, medici, i genitori. È straziante vedere che quei bambini, che sono giunti per salvare la propria vita, proprio nel centro di dialisi, siano stati uccisi senza pietà dai criminali russi”. “Molti bambini – osserva l’arcivescovo maggiore – erano in pericolo di vita perché collegati ai ventilatori polmonari artificiali. Numerosi bambini, in quel momento, erano sottoposti a interventi chirurgici. È stata proprio l’interruzione di corrente a portarli a un passo dalla morte. In nome di Dio, con tutta la determinazione, condanniamo questo crimine contro l’umanità”. Shevchuk aggiunge: “Questo non è solo un crimine contro le leggi e i principi umani, contro le norme internazionali che ci parlano di costumi e regole della conduzione della guerra. Secondo la morale cristiana, questo è un peccato, che grida vendetta al cielo”. Il comunicato si conclude con una preghiera per tutte le vittime, “soprattutto per i bambini uccisi innocentemente”, con parole di condoglianza ai parenti e amici delle vittime e un pensieri a quanti “in questi minuti, operatori sanitari e volontari, disposti a catena umana rimuovono i massi per salvare anche quei bambini, il cui cuore continua a battere sotto le macerie”. Oltre alle parole di Shevchuk, la testimonianza di don Moreno Cattelan, missionario orionino, che dalla capitale ucraina racconta: “Abbiamo passato la notte e gran parte della mattinata sotto l’attacco russo, qui a Kyiv, come in altre città. Sono piovute dal cielo una quarantina di bombe... alcune sono cadute intorno alle 10, ora locale, in centro città e nella periferia. È stato colpito un ospedale pediatrico e alcuni edifici residenziali. Le squadre di soccorso stanno ancora scavando tra le macerie. Dopo i due attacchi di oggi, l’allarme continua a suonare anche in questo momento. È già il quinto compreso quello di questa notte e poi in mattinata. Dal nostro appartamento abbiamo udito i vari colpi e visto chiaramente le nuvole di fumo che salivano da parti diverse della città. Nella nostra zona non si registrano danni a persone o abitazioni. Grazie a Dio, siamo ancora vivi. Alla tensione che deriva dalla ripresa dei bombardamenti c’è da aggiungere anche il disagio dovuto alla mancanza della corrente elettrica che viene erogata solo qualche ora al giorno”.

Prosegue don Cattelan: “Ecco la situazione attuale all’866° giorno di guerra! Ho sentito i confratelli di L’viv che mi hanno confermato di non aver subito alcun attacco. Continuate e continuiamo a pregare per chiedere il dono della pace”.

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