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Campocroce di Mogliano festeggia il san Cristoforo “restaurato”

Lo scorso anno, in autunno, un gruppo di giovanissimi aveva proiettato al cinema teatro Busan un cortometraggio da loro autoprodotto, dal titolo “In nomine furis”, realizzato con l’obiettivo di raccogliere fondi per il restauro di San Cristoforo, un affresco - ormai sbiadito dal tempo - che si trova sulla parete esterna della parrocchiale. Ora quel sogno si è tradotto in realtà

La parrocchia di Campocroce di Mogliano, sabato sera, 11 ottobre, si appresta a festeggiare il restauro dell’affresco di San Cristoforo, un’opera di grande valore storico e simbolico per la comunità. Lo scorso anno, in autunno, un gruppo di giovanissimi delle parrocchie di Campocroce e Sacro Cuore, coordinati dal volontario Michele Busato, aveva proiettato al cinema teatro Busan un cortometraggio da loro autoprodotto, dal titolo “In nomine furis”, realizzato con l’obiettivo di raccogliere fondi per il restauro di San Cristoforo, un affresco - ormai sbiadito dal tempo - che si trova sulla parete esterna della parrocchiale di Campocroce.

Ora quel sogno si è tradotto in realtà, anche con il supporto del gruppo Sagra, degli Alpini della frazione e con un contributo dell’associazione di quartiere, che ha aiutato nell’organizzazione della cerimonia di sabato sera. L’inizio sarà alle ore 18 con la celebrazione della messa, alle 18.45 inaugurazione dell’affresco, quindi alle 19 concerto in chiesa del trio Harmonie, con il soprano Giovanna Maccatrozzo. Infine, alle ore 20, un brindisi e momento conviviale.

La restauratrice, che ha lavorato al ripristino, è stata impegnata per tutto il mese di settembre, lo stato dell’opera era peggiore di quanto si era valutato in un primo momento. Il cattivo stato di conservazione dell’affresco, causato principalmente dalle piogge, che negli anni hanno dilavato la pellicola pittorica, presentava numerose crepe nell’intonaco, che è stato stuccato e rinforzato. Si vedevano anche delle parti di malta grigia, un vecchio e sbadato tentativo di impedire il crollo della superficie pittorica. Tutto è stato verificato, lavorato e trattato con la massima cura da un’azienda specializzata nel settore.

In merito all’antico affresco di Campocroce, che i ragazzi hanno deciso di recuperare, il parroco don Elio Girotto ha detto: “San Cristoforo, che vi è rappresentato, si dice fosse un uomo solo, quasi emarginato, che per vivere aiutava le persone a guadare un fiume. Un giorno, si trovò in grande difficoltà, quando a dover attraversare il fiume era un piccolino; quel bambino era Cristo, così San Cristoforo si è caricato sulle spalle non solo il bambinello, ma anche il peso e le difficoltà del mondo. Curioso come la storia dei nostri ragazzi assomigli molto a questa leggenda: senza risorse e «piccoli», hanno incontrato la grande forza della solidarietà, che ha permesso loro di superare la difficoltà e restituire a tutti un’opera così significativa per la nostra comunità. Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno contribuito al progetto”.

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09/10/2025

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