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Lovadina, villa Bertelli Maura riprende vita, la parrocchia avvia i lavori nella barchessa
Un intervento impegnativo, ma di grande pregio, destinato a offrire alla comunità parrocchiale di Lovadina nuovi spazi d’incontro, e a riportare al suo splendore originario un luogo storico del paese. Venerdì 14 giugno, in chiesa, è stato presentato alla comunità il progetto di restauro della barchessa di villa Bertelli Maura. La struttura è del XVII secolo, poiché la si trova in una mappa del 1688 e, con le barchesse laterali, in un’ulteriore mappa del 1712. Oggetto di interventi di sopraelevazione e di aggiunte negli anni Trenta del secolo scorso, l’intera villa fu donata alla parrocchia dall’allora proprietario, Luigi Giovanni Maura, nel 1966. Lo spazio venne utilizzato come asilo, fino a che, dopo la demolizione della barchessa sud, venne edificata l’attuale scuola materna.
La parrocchia ha ripreso in mano negli ultimi anni l’idea di un recupero della barchessa nord, con l’idea di ricavare spazi per incontri, oratorio, attività ricreative, naturalmente tenendo conto delle caratteristiche peculiari del sito. “Si tratta di un’opera degna e meritevole, un servizio a tutta Lovadina, si ridà bellezza al suo centro”, ha sottolineato il parroco, don Giovanni Stasi, non nascondendo che si tratta di un intervento impegnativo, anche dal punto di vista economico. Proprio per questo, si procederà in due stralci, ha spiegato il sacerdote. L’attuale disponibilità della parrocchia, che ammonta a più di 300 mila euro, oltre ad aver consentito il ripristino della facciata del corpo principale della villa (grazie al “bonus facciate”), consente un lungo elenco di opere riguardanti la barchessa: la demolizione delle “aggiunte” novecentesche retrostanti (il cantiere della ditta Cosvem è già partito nei giorni scorsi), la demolizione di alcuni muri interni, il rafforzamento di fondazioni e solai, la facciata. Gli ulteriori passi, già concordati con la Diocesi, prevedono di attingere ai fondi 8x1000 e all’eventuale vendita di stabili di proprietà della parrocchia sull’altro lato della piazza (in particolare la vecchia “casa della dottrina”). Ma si conta anche sull’ulteriore generosità dei parrocchiani.
Il progetto complessivo, prevede, infatti, nella sua seconda parte, di creare due saloni più grandi (uno al primo e uno al secondo piano), un ambiente da adibire a bar, una cucina, ulteriori sale per riunioni. Lo ha spiegato l’architetto Gianluca Finco, il quale ha precisato che, nel caso di recupero di un immobile storico, “la funzione si deve adattare alla forma”, naturalmente in accordo con la Soprintendenza. Ma il risultato, alla fine, è decisamente soddisfacente, grazie anche all’accurato lavoro preparatorio e di analisi, ben spiegato da Finco. Un tocco di contemporaneità sarà dato dal vano scale posteriore, che sarà totalmente nuovo, mentre all’interno saranno rispettate le murature seicentesche e, per quanto possibile, i pavimenti.