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Torna Centorizzonti, tra Asolano e Castellana

Torna con il titolo “Baricentri” l’atteso appuntamento Centorizzonti, che dal 14 giugno al 14 settembre porterà 11 eventi di teatro, musica, poesia e narrazione nei paesaggi incantati delle terre di Asolo, del Monte Grappa e della Castellana. Un festival diffuso che cambia pelle, ma non cuore: dopo la rinuncia del Comune di Asolo, il nuovo capofila della rete è San Zenone degli Ezzelini, che guida l’alleanza di 14 Comuni e rilancia con convinzione il progetto, sostenuto dalla Regione Veneto e dalla Banca delle Terre Venete, come occasione di crescita culturale condivisa. A confermare la continuità artistica, resta invece salda la direzione di Cristina Palumbo, che cuce relazioni tra luoghi, persone e linguaggi artistici.
Il filo conduttore scelto per questa edizione è “baricentri”, poli vitali e mobili della cultura, punti di equilibrio che non coincidono con le centralità istituzionali, ma si creano ovunque le arti si incontrano con le comunità. “Sentirsi Territorio, oltre che Paese, un centro di gravità fatto di luoghi e persone, un punto di equilibrio di una molteplicità con uno scopo comune: vivere e far vivere l’esperienza benefica delle arti dal vivo”, sintetizza Palumbo.
E, infatti, Centorizzonti 2025 si dispiega in un ventaglio di scenari capaci di trasformarsi in palcoscenici naturali e storici: dal parco fluviale del Muson di Loria al Giardino Storico di Villa di Maser, passando per pievi, roccoli, piazze e teatri. L’apertura, il 14 giugno, è affidata alla travolgente energia comica e poetica di Annagaia Marchioro con “Fame Mia – Quasi una biografia”. Da qui si snoda un percorso fatto di prime nazionali, regionali e momenti di approfondimento tematico, come nel caso del monologo “Moto perpetuo” su fra Giocondo Veronese a San Vito di Altivole.
A dominare la scena anche la parola poetica, nelle sue tante declinazioni: da Franco Arminio, inventore della “paesologia”, in “Geografia commossa”, al dialogo al buio tra voci e suoni in “Quando qualcuno parla c’è la luce”, passando per Vasco Mirandola in “Nell’aria alta” e Claudia Fabris nelle sue installazioni performative. La classicità rivisitata anima, invece, “Edipo a Asolo – Meditazione sulla tragedia greca”, firmato da Gabriele Vacis e Gerardo Guccini con PoEM, mentre il rapporto con la natura trova voce nell’evento “Micro” a Fonte. Spazio anche alla musica con “Ave Tera”, un potente omaggio ai repertori vocali femminili del Nordes,t curato da Giuseppina Casarin, e all’intensità letteraria di “Il peso della farfalla” di Erri De Luca, che prenderà vita tra gli alberi del Roccolo di villa Negri Piovene. Non mancheranno incursioni nella commedia, come in “Buffoni all’inferno”, della compagnia Stivalaccio Teatro, e un’immersione all’alba, il 14 settembre, con lo spettacolo itinerante “Abitare la terra”, di Silvio Castiglioni, in chiusura del festival.
Con la collaborazione di Echidna e il sostegno di vari enti, Centorizzonti continua a espandere la sua mappa emotiva, facendo dei luoghi vissuti spazi di senso, di ascolto e di meraviglia condivisa.