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Duemila persone coinvolte nelle iniziative estive nelle parrocchie di San Donà

Nel complesso si tratta di quasi 1.500 ragazzi, circa 2.000 persone considerando anche giovani animatori e adulti, solo nella città di San Donà: numeri che probabilmente non si vedono nemmeno lontanamente durante tutto il “tradizionale” anno pastorale, da settembre a giugno.
04/09/2025

Ormai manca davvero poco all’inizio della scuola, si sono concluse le esperienze formative estive e anche nella Collaborazione pastorale di San Donà di Piave si tirano le somme delle tante proposte che si sono susseguite nel corso delle settimane estive.

La prima iniziativa, iniziata appena finita la scuola, è stata la proposta “Ago e filo”, che ormai da anni le suore di Maria Bambina di casa Saretta, nella parrocchia del Duomo, rivolgono quasi esclusivamente a ragazze e che anche quest’anno ha avuto una consistente partecipazione, ben superiore al centinaio di presenze. A seguire si sono, poi, svolti i Grest, anche delle altre Collaborazioni del vicariato, ultimo dei quali, in ordine temporale, quello della parrocchia di Santa Maria di Piave, che si è protratto anche in agosto.

Un fenomeno, quello dei Grest estivi, che trova sempre più apprezzamento da parte delle famiglie che, ben volentieri, mandano i propri figli in un ambiente educativo sicuro.

Basta guardare i numeri: per limitarci alla Collaborazione pastorale di San Donà, la Per (Proposta estate ragazzi), la storica proposta dell’oratorio Don Bosco, anche quest’anno ha coinvolto quasi 900 tra ragazzi (circa 680) e animatori (circa 180), tutti i giorni, dal mattino al tardo pomeriggio, per un mese intero, da metà giugno a metà luglio. Il Grest “condiviso” delle parrocchie cittadine di San Giuseppe Lavoratore e San Pio X (uno si svolgeva al mattino e l’altro al pomeriggio) ha visto partecipare 340 ragazzi e 80 animatori, tra giovani e adulti, che arrivano a oltre 400, considerando anche il Grest della parrocchia di Calvecchia e Fiorentina.

Infine, il Grest della parrocchia di Mussetta, l’ultimo a partire a fine giugno, che ha coinvolto fino al 20 luglio, dal lunedì al venerdì, tutto il giorno, circa 350 persone, tra 220 ragazzi dalle elementari fino alla seconda media, un centinaio di adolescenti dalla terza media alla quarta superiore, alcuni dei quali facevano anche da animatori, e 35 adulti animatori e volontari, in servizio di supporto alle varie proposte. Un numero, quello del Grest di Mussetta, che è aumentato di 100 unità rispetto al 2023.

Nel complesso si tratta di quasi 1.500 ragazzi, circa 2.000 persone considerando anche giovani animatori e adulti, solo nella città di San Donà: numeri che probabilmente non si vedono nemmeno lontanamente durante tutto il “tradizionale” anno pastorale, da settembre a giugno.

Un “fenomeno”, quindi, su cui vale la pena interrogarsi e riflettere.

Come ha fatto, ad esempio il parroco di Mussetta, don Edmondo Lanciarotta, che nelle pagine del foglietto parrocchiale periodico “Comunità” scrive: “Ogni anno il Grest è una tradizione, una storia, un’avventura, un inedito, un’esplosione di gioia, una convivialità di volti, una festa di incontri, un’esultanza dei cuori, un dono meraviglioso. La comunità parrocchiale, grazie all’impegno e alla passione, alla competenza e fedeltà di tante e tante persone, che offrono in maniera totalmente gratuita il proprio tempo e il proprio servizio, a partire dagli adolescenti e dai giovani guidati dallo staff, ha preso come scelta pastorale questa esperienza estiva. Da anni andiamo dicendo che il Grest non è un «parcheggio per bambini», o un «deposito di bambini», non è un «parco giochi speciale» e altro ancora, dal quale pretendere perché si paga l’iscrizione... quanto un’esperienza di vita significativa, un incontro vero tra persone che riconoscendosi sperimentano la gioia di stare assieme”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche don Nicola Munari, direttore dell’Oratorio Don Bosco della città, che in un messaggio di saluto ai partecipanti e in particolare alle loro famiglie scrive: “La Per si propone di offrire ai ragazzi, che ci vengono affidati, un esempio di vita bella e buona, significativa e piena, spesa bene e robusta di fronte alle fatiche della vita stessa. Come lo si vuol fare? Mettendo accanto ai vostri figli persone adulte e giovani che sanno spendersi per gli altri con gioia e gratuità. Il meglio della nostra proposta non sono le attività, le gite, i tornei, o i punti delle squadre. Il meglio sta nelle persone significative, che sono la prova concreta che la vita può avere un gusto, una forza e un orizzonte davvero grandi, ma non per merito loro, ma perché nella loro vita è presente Gesù”.

“Giovani e adulti operano in parrocchia in maniera totalmente gratuita”, conclude la sua riflessione don Lanciarotta. Anche sotto questo aspetto, “è bene crescere nella consapevolezza che è possibile, ma non scontato, offrire gratuitamente tempo, competenza, passione, disponibilità, con la speranza che in futuro altre persone, giovani e adulti, possano contribuire nella gratuità a concretizzare questa esperienza gioiosa di vita, stupenda palestra per diventare uomini e donne del nostro tempo”. (Renzo Rossetto)

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