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Elezioni Regionali, i giochi si fanno ora. Battaglia nel centrodestra

Regionali, Manildo già in campo per il centrosinistra. Attesa a giorni la decisione del centrodestra. Incontro freddo Zaia-Salvini
17/07/2025

Non dovrebbe fare notizia, che il segretario di un partito incontri il presidente di Regione più rappresentativo e popolare della sua stessa forza politica. Se, invece, questo incontro diventa un evento non scontato, pare chiaro che ci sia qualche problema. Infatti, al di là delle dichiarazioni concilianti, il gelo era palpabile, martedì scorso, tra il leader della Lega, Matteo Salvini, e il presidente del Veneto (ancora per poco), Luca Zaia.

Il colloquio, in vista delle Regionali d’autunno (la data non è ancora stata fissata, ma il tempo stringe), a margine della presentazione delle medaglie olimpiche, è durato, perfino, cinque minuti. Il tempo di promettere a Zaia, in modo abbastanza vago, un ministero, e di registrare che il presidente del Veneto, dopo che gli è stata preclusa la possibilità di un ulteriore mandato, non intende retrocedere dall’intenzione di appoggiare il prossimo candidato di centrodestra con una sua lista personale, mal vista, invece, dalle altre forze politiche.

Gli incastri sono molto complicati, per la candidatura alla presidenza resistono i nomi del salviniano Alberto Stefani, del meloniano Raffaele Speranzon, senza escludere del tutto il “civico” Matteo Zoppas.

La base della Lega preme per una corsa solitaria, di fatto improponibile. Una lista Zaia, paradossalmente, sarebbe più fattibile con un candidato di Fratelli d’Italia. Ma questa soluzione, nella Lega, scatenerebbe il caos, anche se vari “rumors” parlano di un canale diretto tra Meloni e Zaia, che si sarebbe aperto nelle ultime settimane.

Di sicuro, i protagonisti si muovono come i pistoleri dei film western prima dell’ultimo duello, con grande prudenza. L’eccezione è il segretario di Forza Italia, l’ex leghista Flavio Tosi, che, invece, è entrato nel saloon e “ha spaccato tutto”, attaccando pesantemente la Giunta Zaia su Sanità e Pedemontana. I beninformati dicono che il politico veronese teme di essere “tagliato fuori” dagli accordi, mentre il suo obiettivo è di tornare a essere sindaco di Verona.

Chi è già in campagna elettorale è l’ex sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, candidato ufficiale del centrosinistra. Un profilo sul quale tutte le forze politiche della coalizione hanno trovato un accordo, e trattative sono in corso con Italia Viva. Manildo è consapevole che la sua è una corsa in salita, ma “da buon alpino”, dice di essere pronto. (Bruno Desidera)

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