venerdì, 01 agosto 2025
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Le novità sulle cure mediche non urgenti

Partita da Venezia la sperimentazione veneta del numero unico europeo 116 117, attivo 24 ore su 24. Entro giugno 2026 arriverà anche nell’Ulss 2 Marca Trevigiama

Una piccola rivoluzione nel sistema di cure non urgenti si sta compiendo in Veneto. Si tratta dell’introduzione del numero unico europeo 116 117, che permette l’accesso a prestazioni mediche non urgenti, tramite una centrale che smista le telefonate, in collaborazione con continuità assistenziale e case di comunità. Il numero sarà attivo 24 ore su 24. La sperimentazione su larga scala, anche se un primo progetto pilota era partito nel distretto di Bassano del Grappa, si sta applicando da alcuni giorni a tutto il territorio dell’Ulss 3 Serenissima, grazie a un centralino realizzato a Mestre. Ed è stato subito boom di chiamate, con oltre 2.000 contatti in pochi giorni. Entro giugno 2026, come conferma il direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, l’attivazione del numero sarà estesa ai territori dell’azienda sanitaria trevigiana, e secondo il cronoprogramma della Regione, attraverso la realizzazione di una seconda centrale operativa, attivata a Vicenza, andrà a fornire servizi sanitari in tutto il Veneto.

L’attivazione nell’Ulss 3

Dal 23 luglio, ogni cittadino dell’Ulss 3 Serenissima, e qualunque visitatore si trovi fisicamente entro i suoi confini, potrà comporre a qualsiasi ora del giorno e della notte questo numero per accedere a cure mediche non urgenti e ai servizi sanitari e sociali.

Il 116 117 ingloba quindi il servizio di continuità assistenziale (guardia medica), diventando molto di più: si tratta della nuova e principale porta d’accesso per la medicina del territorio, capace di prendere in carico il cittadino e indirizzarlo verso percorsi di tipo sanitario e sociale, ma anche di informare in caso di dubbi di natura sociosanitaria e di suggerire servizi di medicina turistica ai visitatori sul territorio.

La centrale operativa si trova in piazzale Giustiniani, a Mestre, e lavora con la presenza di un medico, di un infermiere per garantire, quando necessario, un consulto per indirizzare al meglio i pazienti, e di 35 operatori tecnico amministrativi formati per rispondere alle esigenze dell’utenza.
Il centro operativo è frutto di un investimento di 3 milioni e 315 mila euro. Si tratta di un finanziamento integrato tra fondi Pnrr (1 milione e 152 mila euro), fondi regionali (oltre 1 milioni e 402 mila euro) e fondi dell’Ulss 3 (760 mila euro). La struttura è interconnessa alla tre case di comunità attive al momento nel territorio, cioè Noale, Lido di Venezia e Favaro. Queste sono deputate ad accogliere i pazienti inviati dalla centrale per l’assistenza medica non urgente. Il 116 117 si può contattare in tutte quelle situazioni che non richiedono un intervento immediato d’emergenza. In caso di reali emergenze, invece, il numero da contattare rimane il 118, per fissare una visita con impegnativa va chiamato il Cup di riferimento e per i reclami, l’ufficio relazioni con il pubblico.

La situazione nell’Ulss 2

A oggi, secondo l’ultimo aggiornamento della situazione della medicina territoriale della conferenza dei sindaci dell’Ulss 2, il quadro che si presenta nel territorio trevigiano è preoccupante sia per quanto riguarda la presenza di medici di medicina generale sia per quanto riguarda il reperimento di professionisti per le attività di continuità assistenziale.

“Gli sforzi aziendali - spiegano - si stanno concentrando ancora sulla copertura dei posti dei medici di medicina generale e sui turni di assistenza primaria ad attività oraria (ex guardia medica). Permangono criticità, in particolare in alcune zone, nella presenza di medici di medicina generale, dovute alla cessazione di alcuni professionisti e alla difficoltà nel reperire giovani medici sia disponibili al conferimento di incarichi a tempo determinato che di incarichi definitivi. L’assegnazione delle zone carenti ha, infatti, visto solo 19 assegnazioni. Probabilmente incide sulla situazione l’avvio del «ruolo unico» (cioè la possibilità di fare insieme il medico di famiglia e il lavoro di guardia medica, ndr) e l’esame di ingresso alla specialità che è previsto nel mese di luglio. Critica permane anche la situazione dell’assistenza primaria di guardia medica, a causa della medesima difficoltà nel reperire medici disponibili allo svolgimento dei turni”.

Sono ancora in corso, inoltre, le assegnazioni degli incarichi vacanti di Pediatria di libera scelta.

“Al momento - ha spiegato Benazzi -, stiamo formando il personale per l’attivazione del 116 117 anche nell’Ulss 2. Sarà un modo importante per fare da filtro alle esigenze dei pazienti e aiuterà a rendere più funzionale ed efficiente soprattutto il servizio di guardia medica, che sarà connesso alle case di comunità”.

Un numero unico per le non emergenze, inoltre, dovrebbe servire a evitare gli accessi al pronto soccorso, e, dunque, ad abbattere i codici bianchi.

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