venerdì, 06 giugno 2025
Meteo - Tutiempo.net

Visite specialistiche: sempre più sportelli in aiuto ai malati

In Veneto le attese più lunghe per le richieste con priorità 30 giorni, che possono diventare oltre 600
06/06/2025

Nonostante sia un diritto per i cittadini ricevere le cure di cui abbisognano, attualmente il Sistema sanitario nazionale, anche nel prestante Veneto, è in grande difficoltà nel mantenere questa promessa costituzionale. Per questo nella nostra regione negli ultimi tre anni sono nati gli sportelli Covesap (Coordinamento veneto sanità pubblica), ben 51 in tutte le province: sono gestiti da 14 Comitati con il coinvolgimento di 208 volontari. All’interno dei territori della nostra diocesi ce ne sono tre, Treviso, Preganziol e San Donà, ma il Comitato per il Diritto alla salute pubblica della Marca Trevigiana è sempre alla ricerca di altri volontari per aprire nuovi sportelli.

Come funziona

Gli sportelli sono gestiti interamente da volontari e volontarie del Covesap, adeguatamente formati. I cittadini possono rivolgersi a loro tramite contatto e-mail o recandosi agli sportelli all’interno degli orari di apertura e spiegare la propria situazione. Prevalentemente si tratta di aiutare il malato a ottenere un appuntamento per una prima visita per cui si trova in lista d’attesa, oppure con appuntamento fissato, ma oltre il tempo previsto in ricetta, grazie all’invio di una pec ben formulata all’Urp. Più difficili, ma molto richiesti, sono anche gli accessi successivi e le visite di controllo, in diversi settori di specializzazione, nei casi in cui nella ricetta non sia indicata la priorità, ma il medico indichi una tempistica di cui si chiede il rispetto, oppure nell’eventualità in cui ci sia una mancata presa in carico della richiesta di prenotazione.

Tempi di attesa

Per quanto riguarda i primi accessi, in base alle statistiche dei 2.146 ricorsi portati agli sportelli veneti, rincuora sapere che la maggioranza riguarda le priorità D (massimo 30 giorni), il che conferma che per fortuna le prestazioni urgenti vengono effettuate dalle aziende sanitarie nei tempi corretti. Anche per gli accessi successivi, quello più frequentemente richiesto è quello a 30 giorni. Ma i tempi di attesa possono essere anche molto lunghi: per la già citata priorità D, per esempio, si va da 1 a 605 giorni di attesa. “Il tempo di risposta delle Ulss al ricorso è variabile: alcune più veloci, chiamano l’utente e fissano l’appuntamento in pochi giorni, altre più lente. Molte si avvalgono del diritto di rispondere entro 30 giorni, e intanto il tempo passa. A volte gli sportelli devono inviare ulteriori solleciti” spiegano dal Covesap. “Per circa due ricorsi su tre la risposta è avvenuta in tempi ragionevoli e gli utenti hanno considerato utile l’aver presentato ricorso. L’opinione prevalente è che abbia contribuito a “sbloccare” una situazione di stallo”.

Prestazioni più richieste

Le prestazioni più richieste sono cardiologia, oculistica e diagnostica per immagini, poi seguono, con un po’ di distacco, gastroenterologia, dermatologia ed endocrinologia. Le più difficili da ottenere, sempre secondo i dati Covesap, sono psichiatria, dermatologia, laboratorio, pneumologia, chirurgia vascolare, urologia e oculistica. Queste statistiche fanno apparire con evidenza delle criticità importanti. Un esempio, tra tanti, viene citato dai volontari stessi: “Vogliamo sottolineare che la prestazione con più tempi di attesa, ricomprese qui nella branca Psichiatria, è la prima visita di Neuropsichiatria infantile, che può avere attese anche di un anno e più. Vista la delicatezza e l’importanza di questa prima valutazione per i bambini e gli adolescenti, questo è un problema a cui è assolutamente indispensabile trovare soluzione”.

Il commento

“Molti veneti hanno vinto il proverbiale riserbo insito nella nostra cultura e si sono spinti a fare un’istanza per ottenere qualcosa che spettava loro di diritto. Si tratta in particolar modo di un’utenza anziana, che ha bisogni sanitari seri e che non può permettersi di pagare il privato. L’alternativa per questi è rinunciare alle cure, e non è accettabile - dicono con fermezza dal Covesap -. Ma ci sono anche tanti che hanno sempre avuto fiducia nel Ssn e vogliono averla ancora. Il problema delle liste di attesa non è solo organizzativo, e non va trattato solo da questo punto di vista. Il problema vero è che il personale del Ssn è insufficiente, perché sono anni che non viene fatta una politica per incrementarlo, e nemmeno per evitare che lasci il Ssn. Chiediamo quindi, e non è una novità, che su questo tema si concentrino gli sforzi della Regione”.

Chi ha bisogno può contattare gli sportelli: codisap.tv@gmail.com - 0422 1830543.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
10/04/2025

Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...

TREVISO
il territorio