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Fism treviso, annuale convegno per la federazione delle scuole materne paritarie, tra identità e nuove sfide

“Culture e religioni” è stato il tema del 52° convegno di studio promosso dalla Fism trevigiana, che ha visto la partecipazione di circa 900 insegnanti riunite nell’ex filanda di Santa Lucia di Piave. “Non si può chiedere alle nostre comunità, oggi, di rinunciare a questa offerta per le famiglie, per i bambini - ha affermato il vescovo di Vittorio Veneto, Riccardo Battocchio, intervenuto al convegno
03/10/2025

Non sono solo numeri, percentuali, statistiche, quelli emersi al convegno annuale di Fism Treviso, la federazione italiana delle scuole materne paritarie. Anzi, tutt’altro. Sono centinaia di storie di famiglie trevigiane e straniere che, per scelta, fanno frequentare ai loro bambini le scuole materne paritarie di ispirazione cristiana. Perché, se è vero che le materne paritarie sono più numerose di quelle statali (202 le prime, 82 le seconde), è vero anche che hanno una retta mensile più alta da sostenere e che sono, appunto, di ispirazione cristiana. “Si fanno carico del costo della retta, ma scelgono le nostre scuole – spiega Simonetta Rubinato, presidente della federazione trevigiana – perché credono in un progetto di educazione integrale”.

Cala il numero di bambini in generale per effetto della denatalità, ma la presenza dei bambini stranieri è in crescita. Le scuole materne paritarie accolgono il 54% di alunni stranieri, le statali il 46%. Cresce anche il numero di alunni con disabilità, che sempre più spesso non trovano adeguata accoglienza nelle scuole statali soffocate dalla burocrazia. Anche a questo “siamo chiamati a dare una risposta attrezzandoci - afferma Rubinato -, perché non intendiamo recedere dalla nostra opera educativa, né rinunciare alla nostra identità di scuola di ispirazione cristiana, ma vogliamo leggere la realtà del nostro tempo, facendo i conti con esigenze, generazioni e modelli educativi diversi da quelli a cui si era abituati fino a un passato anche recente”.

“Culture e religioni” è stato proprio il tema del 52° convegno di studio promosso dalla Fism trevigiana, che ha visto la partecipazione di circa 900 insegnanti riunite nell’ex filanda di Santa Lucia di Piave. “Non si può chiedere alle nostre comunità, oggi, di rinunciare a questa offerta per le famiglie, per i bambini - ha affermato il vescovo di Vittorio Veneto, Riccardo Battocchio, intervenuto al convegno -. Quello che, invece, dobbiamo cercare di fare è pensare a come questa offerta può essere sostenibile, dal punto di vista delle persone, economico, mettendosi in rete, pensando cose nuove. Ci vorrà un po’ di pazienza, ma occorre andare verso una riflessione sulla sostenibilità di questo servizio, coinvolgendo tutti i soggetti che finora rendono possibile questa realtà. Riflettere come diocesi, a vari livelli, con l’aiuto delle persone competenti, della Fism, delle altre realtà che si occupano di questo aspetto particolare della vita delle comunità”.

Sul territorio “ci sono esperienze diverse, alcune incoraggianti, rasserenanti, altre più complesse - ha aggiunto il vescovo Riccardo - , si tratterà di fare un’analisi della situazione. Non abbiamo la soluzione di tutti i problemi. I cambiamenti sono così veloci che chiedono anche competenze specifiche, confronto con la legislazione che anch’essa è mutevole, però ci siamo”.

Treviso potrebbe proprio fare da “laboratorio artigianale” di esperienze di multiculturalità, multireligiosità e dialogo interreligioso, come ha sottolineato don Mario Della Giovanna, assistente ecclesiastico Fism. Concetto ribadito anche da don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei, anch’egli intervenuto al convegno: “È nel dialogo che il cristiano si rivela agli altri, entrare in dialogo con gli altri è l’essenza della missione della Chiesa. Il confronto con altre culture e religioni, per una scuola cristiana non è una grana, ma una prospettiva in cui sentirsi pienamente realizzati”.

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