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Alleanza tra Ulss 2 e Ater: un alloggio da destinare ai più fragili

Sarà un’abitazione dedicata al cohousing sociale, gestita dal Dipartimento di salute mentale, quella affittata dall’Ater all’azienda sanitaria Ulss 2 con una convenzione valida per 5 anni e ripetibile per altri 5.
L’alloggio, situato in una palazzina in viale Nazioni Unite, nel quartiere San Paolo di Treviso, sarà utilizzato per un progetto di finalità sociali, per la realizzazione di progetti di autonomia di persone che, una volta superata la fase acuta di una problematica di salute mentale, e il ricovero in ospedale, riprendono in mano il loro progetto individuale di vita e la loro autonomia, grazie al sostegno di educatori e di diverse figure di professionisti dell’Ulss, che seguiranno gli individui nel loro percorso.
Le persone inserite in questo nuovo appartamento vivono già insieme in un’altra abitazione, affittata da privati. Il progetto del Dipartimento di salute mentale, in generale, coinvolge in totale 6 appartamenti, che ospitano ciascuno dalle 4 alle 6 persone. Di questi alloggi, 5 rimangono affittati da privati, uno, con questa firma, viene preso in gestione da un ente pubblico.
La novità è, infatti, la collaborazione fra enti pubblici per abbassare i costi:
“Nei mesi scorsi, consapevoli della scadenza del contratto di affitto di quella struttura e che il rinnovo sarebbe stato piuttosto oneroso - ha spiegato il direttore dell’Ulss 2, Francesco Benazzi -, abbiamo lanciato un appello alla ricerca di una nuova soluzione. Ater ci ha risposto immediatamente, offrendoci diverse soluzioni, tra cui abbiamo scelto questa, di cui stiamo firmando il contratto. Questo accordo tra pubblico e pubblico ci permetterà di risparmiare 14 mila euro l’anno, che potranno essere destinati ad altri usi. Speriamo di poter proseguire in questa direzione anche con gli altri alloggi dedicati a portare avanti il progetto di vita di persone fragili”.
Un’abitazione, ci tiene a sottolineare il presidente Ater, Mauro Dal Zilio, che non fa parte del patrimonio abitativo di Edilizia residenziale pubblica, Erp, quello che viene assegnato tramite le graduatorie a persone e famiglie più bisognose, ma del patrimonio abitativo di Ater a canone calmierato, destinato a finalità sociali e che, dunque, oltre a non togliere nulla a chi ha diritto a una casa, aggiunge, invece, nuove opportunità a persone che ne hanno realmente bisogno.
A questo proposito, la vicepresidente Ater, Marina Bonotto ha garantito la disponibilità dell’ente a proseguire nel progetto che sposa la mission di entrambi gli enti: socio-sanitaria e assistenziale.