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Olimpiadi 2026: rinascimento per le montagne venete e per il bellunese
L'assegnazione del massimo evento invernale del 2026 a Milano e a Cortina è stata salutata con soddisfazione da tutta Italia. A breve l'inizio dei lavori, con particolare attenzione a contrastare gli sprechi. Gl auspici del governatore Zaia.

Sarà un sogno, saranno le Olimpiadi. “Il percorso non è stato facile, siamo partiti in solitaria con l’idea di un’Olimpiade diffusa. Il punto di forza è stato il dossier low cost, che segue l’agenda 2020 del Cio” ha riferito il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia dopo che lunedì 24 il Cio a Losanna ha preferito la candidatura di Milano-Cortina per le Olimpiadi e Paralimpiadi 2026 anziché quella svedese, candidatasi per la nona volta. Nessuno spreco, dunque, ma grande sostenibilità ambientale. Verrà principalmente utilizzato quello che c’è, riammodernando qualche struttura. Ciò che invece verrà creato, prevede un progetto di riutilizzo, come per il Villaggio olimpico di Cortina (uno dei tre con Milano e Livigno) che dopo le Olimpiadi andrà alla Protezione Civile. “Non ci sarà nessuna cattedrale nel deserto, non resterà nulla di inutilizzato”, spiega Zaia. Il dossier promette tranquillità anche dal punto di vista logistico per gli atleti. Il 75% raggiungerà i campi di gara in meno di 10 minuti e il rimanente non oltre i 20.
Oltre al dossier, grande peso hanno avuto anche i sondaggi realizzati dal Comitato Olimpico che hanno valutato il consenso territoriale. L’80% dei cittadini italiani, infatti, vuole le Olimpiadi, diversamente dalla Svezia dove 1 su 2 non le desiderava. Inoltre l’Italia, rispetto alla Svezia, possiede 10 ore di luce al giorno, un aspetto a cui gli atleti danno molto peso.
Tre studi di Ca’ Foscari, Bocconi e Sapienza hanno inoltre esaminato i vantaggi diretti. Saranno 5 mila gli atleti e migliaia i praticanti sportivi, gli appassionati e i giornalisti che giungeranno per l’evento contribuendo a un notevole incremento del Pil di 2.300 milioni di euro al 2028. Si verificherà anche un aumento di 5.500 unità di lavoro, inoltre il Cio devolverà 925 milioni di dollari alle città ospitanti.
“Le Olimpiadi porteranno un grande rinascimento. Sarà il rilancio della montagna veneta e del bellunese - afferma Zaia -. Ora ci aspetta un lavoro immane da realizzare, ma siamo già pronti” continua, spiegando in cosa consisteranno le prossime fasi. “Bisognerà fare la governance: ci sarà una parte operativa che farà le gare, mentre le istituzioni vigileranno che le linee di indirizzo siano rispettate”.
La cerimonia di apertura si terrà allo stadio Meazza di Milano e in parte a Cortina, mentre quella di chiusura all’arena di Verona: sarà uno spettacolo in mondo visione con oltre 22 mila presenze.
Diverse saranno le sedi delle Olimpiadi, che si svolgeranno in gran parte nelle Dolomiti, patrimonio Unesco, coinvolgendo anche il Trentino Alto Adige. A Milano si disputeranno l’hockey, il pattinaggio di figura e lo short track. A Bormio, nella pista Stelvio, lo sci alpino maschile, mentre a Livigno lo snowboard e il freestyle. A Baselga di Pinè il pattinaggio di velocità, a Tesero il fondo e a Predazzo le gare di salto con gli sci. Ad Anterselva, invece, si svolgerà il biathlon. Cortina punterà sul curling e le gare di bob, slittino e skeleton. La pista Eugenio Monti sarà rifatta per diventare un riferimento a livello mondiale: “Il tempio del bob sarà Cortina, al termine delle Olimpiadi un piano di gestione prevedrà di ospitare non solo gli allenamenti degli atleti ma anche competizioni nazionali ed internazionali e in giorni stabiliti le persone potranno vivere l’esperienza del bob”.
Cortina, nella cornice delle Tofane, ospiterà la discesa femminile. “Visti i vivai che abbiamo oggi non sarà più «valanga azzurra», ma «valanga rosa» e l’avremo in casa” ha concluso soddisfatto il presidente Zaia. Intanto Cortina farà le prove generali con i Mondiali di sci 2021.