venerdì, 24 ottobre 2025
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Il Veneto “si muove”

Presentato il rapporto “Mobilità su strada”. Aumenta l’uso delle bici e del trasporto pubblico, ma l’auto di proprietà resta centrale

Secondo il presidente del Veneto, Luca Zaia, ormai al termine del suo mandato, il Veneto ha ottenuto risultati significativi sul fronte della sostenibilità dei trasporti. Lo confermano i dati di “La mobilità su strada in Veneto”, la ricerca elaborata dall’Ufficio di statistica della Regione, recentemente presentata. Numeri che fotografano un territorio dinamico, e sempre più attento all’ambiente.

“L’auto resta centrale, ma aumentano le biciclette e il trasporto pubblico: la mobilità del futuro deve essere efficiente, sicura e rispettosa dell’ambiente - afferma Zaia, che si dice ottimista sul percorso intrapreso dalla Regione -. Il Veneto sta mettendo a terra politiche concrete per favorire spostamenti sostenibili e responsabili”.

Secondo il rapporto, quasi la metà dei veneti (47 per cento) utilizza l’auto ogni giorno, e un altro 41 per cento almeno qualche volta a settimana. Cresce, però, l’uso della bicicletta, con un 9 per cento di utenti quotidiani, mentre il 6 per cento preferisce muoversi esclusivamente a piedi.

Nel 2024 si sono registrati 12.861 incidenti con lesioni a persone (+0,7 sul 2023), che hanno provocato 17.217 feriti (+1,3) ma 269 vittime, in calo del 12,9 rispetto all’anno precedente.

“Un segnale incoraggiante - sottolinea Zaia - che conferma la direzione giusta delle politiche regionali”.

Il Veneto è stato, inoltre, premiato da Trenitalia come prima regione italiana per utilizzo del treno da parte dei dipendenti pubblici. Oltre 1.100 lavoratori regionali beneficiano, oggi, della convenzione che anticipa il costo dell’abbonamento ferroviario, poi rimborsato in busta paga.

I numeri: sul trasporto pubblico ancora distanti dalla Lombardia

Nonostante le notizie positive trasmesse dalla Regione Veneto e dalla Giunta in scadenza, il Veneto resta a distanza dalla Lombardia sul tema della viabilità e, in generale, mostra ancora alcune criticità. Per quanto riguarda il numero di posti di trasporto pubblico per abitante, dal 2010 - quando la distanza con la Lombardia era siderale - il Veneto ha recuperato 3.050 posti-km per abitante (guardando i dati dal 2004 al 2020, il Veneto è la terza regione per crescita del trasporto pubblico), contro un recupero dell’Emilia-Romagna di 1.981. Nello stesso periodo la corsa della Lombardia non si è fermata, crescendo di 4.094 posti-km e superando la soglia fatidica dei 9.000 posti. I dati arrivano da Lab24 del Sole 24 Ore.

Inoltre, i costi del trasporto pubblico vengono per il 49 per cento sostenuti dai cittadini veneti con biglietti e abbonamenti, contro il solo 3 per cento di Bolzano, dato di certo inarrivabile, ma comunque lontano dalla media nazionale. La seconda in classifica è l’Emilia-Romagna, con il 39 per cento di costi sostenuti dai cittadini, dieci punti in meno.

Il dato è del 2019, ma il Veneto è la regione che finanzia il trasporto pubblico per il 97 per cento con il Fondo nazionale trasporti: dal suo bilancio preleva poco, circa 9,8 milioni, contro i 407,3 messi a disposizione dallo Stato. Solo per fare un esempio, la Lombardia contribuisce con fondi propri per il 54,50 per cento al trasporto pubblico.

Restringendo l’analisi alle province, Treviso insegue per posti-km di trasporto pubblico locale (tpl) e arriva solo al 28° posto a livello nazionale, contro l’11° di Padova e il secondo di Venezia. Qui occorre fare una riflessione, perché Treviso ha una percentuale di posti di trasporto pubblico nettamente inferiore, rispetto a Milano, Brescia e Bologna, e anche a città assai simili come Bergamo e Parma: quest’ultima è al 23° posto (meglio di Treviso) per motorizzazione e al 16° per trasporto pubblico.

I fondi regionali per la mobilità urbana della Regione Veneto premiano Padova con 3,4 milioni e Venezia con oltre 5 milioni, mentre Treviso si ferma a 2,6 milioni, poco più di Vicenza, che riesce ancora a permettersi costi di abbonamenti extraurbani più ridotti. Questo riparto riguarda gli anni dal 2012 al 2017.

Il dato si riflette sull’uso dell’auto, che per i veneti resta ancora assai diffuso, con più dell’80 per cento della popolazione che utilizza l’automobile. Il Veneto è la nona regione per numero di auto per abitante, con 675 auto ogni mille abitanti. Se si escludono le prime tre - Valle d’Aosta, Trento e Bolzano - che hanno dati superiori a causa dell’immatricolazione di auto a noleggio, il Veneto diventa la sesta, con sopra Emilia-Romagna e Liguria, ma ben al di sotto della Lombardia, che conta 670 auto per mille abitanti.

Luci e ombre anche in fatto di rispetto dell’ambiente: il Veneto è la quarta regione per numero di stazioni di ricarica elettrica, un livello basso in assoluto, mentre le auto continuano a invecchiare.

L’età media delle auto continua a crescere. Secondo un’analisi di Facile.it, a maggio 2025 ha superato i 12 anni, con un aumento del 4,8 per cento rispetto all’anno precedente. Un fenomeno che riflette l’andamento nazionale, ma che in regione risulta più accentuato in alcune province. In Veneto, le province di Padova e Treviso presentano il parco auto più giovane della regione: a maggio 2025 l’età media delle vetture è rispettivamente di 12 anni esatti e 12 anni e 6 mesi. Dati che, pur migliori rispetto ad altre aree, confermano la tendenza generale all’invecchiamento del parco circolante.

Tra gli effetti di questo invecchiamento si registra una maggiore attenzione all’assistenza stradale: il 45,7 per cento di chi ha stipulato una polizza Rc auto ha aggiunto la copertura facoltativa, contro il 40 per cento rilevato a settembre 2024. Un ulteriore indicatore della vetustà del parco auto è rappresentato dalle oltre 340 mila vetture diesel Euro 5 ancora in circolazione.

Se Rovigo resta la provincia con il più alto numero di auto per abitante, Treviso fa peggio di Padova e Venezia. Tuttavia, le 62 auto ogni 100 abitanti di Padova sono 5 punti sotto la media nazionale, mentre Treviso insegue con 63. Per Venezia il dato è più basso, perché non comprende la circolazione acquea.

Cos’, anche a Treviso, per l’indice delle vittime della strada. La provincia, infatti, è al di sotto della media italiana e si colloca al 49° assoluto, perdendo dieci posizioni rispetto al 2019. Non fa meglio Padova, mentre solo Venezia si attesta a 3,62, ma i motivi sono piuttosto ovvi.

Ultimo indicatore sulla viabilità, che prendiamo in considerazione, è quello delle piste ciclabili. Il Veneto è al terzo posto anche in questo caso, staccato di molto dalla Lombardia. Il Veneto ha 351 piste ciclabili contro le 900 della Lombardia, secondo il sito pisteciclabili.com. La Lombardia ha 1.511 itinerari ciclabili segnalati, il Veneto meno della metà: 732. Comunque, per le piste ciclabili, il Veneto è la terza regione in assoluto.

Unico servizio in cui il Veneto sopravanza le altre regioni italiane è quello del Demand responsive tansport, ovvero il trasporto a domanda. Dei 52 servizi presenti in Italia, 14 sono in Veneto e 13 in Lombardia.

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