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Alle Coletti di Treviso si va a scuola con l’Intelligenza artificiale

L’App Stefano permetterà a bambini stranieri o con bisogni educativi speciali di seguire la lezione
10/10/2025

“Stefano” è più di un nome e più di una web app: è un nuovo sostegno all’apprendimento per i bambini dell’Ic Coletti di Treviso, in particolare i Nai (stranieri che non sanno l’italiano) e studenti con difficoltà cognitiva. La sperimentazione, prima in Italia proprio alle Coletti, coinvolge 23 studenti delle medie per due ore di lezione al giorno fino a fine anno scolastico: bastano un computer e degli auricolari per ottenere in simultanea una versione tradotta o semplificata della lezione. Il progetto nasce da Copilots srl ed è promosso nel territorio dall’associazione Verso la luce ets.

Nai e Bes

L’Ic Coletti di Treviso è il candidato perfetto per la sperimentazione, visto l’elevato numero di studenti stranieri. Il progetto, in particolare, riguarda 13 ragazzini Nai, cioè con un livello zero di italiano, e 10 ragazzini con bisogni educativi speciali (i cosiddetti Bes, quali Adhd, dislessia, disgrafia, disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento...). La dirigente scolastica, Angela Ferrero, si dice più che sicura dell’efficacia dell’iniziativa, che “insieme alle tante altre nostre attività interne, come l’ora di italiano per stranieri, aiuta a rendere l’inclusione non solo una parola, ma una realtà concreta”. Grazie al lavoro di Verso la luce, nessun onere e costo della sperimentazione è affidato alla scuola (né al Comune), se non la messa a disposizione del materiale informatico. Nei prossimi mesi Treviso sarà seguita nella sperimentazione da altre due scuole del veneziano.

Come funziona

Per la sperimentazione sono state scelte materie quali italiano, storia e geografia, per un totale di due ore giornaliere. Per ogni classe ci sono uno o due studenti appartenenti a uno o entrambi i gruppi della sperimentazione, che avranno a disposizione ciascuno un computer, dove il o la docente attiverà “Stefano” sul browser. L’insegnante, dotata di auricolari wireless, svolgerà normalmente la sua lezione e l’app registrerà la sua voce, traducendo in simultanea nella lingua madre per gli studenti Nai o semplificando il testo per gli studenti con Bes o Dsa. In questo modo i ragazzini stranieri potranno capire non solo la lezione, ma anche tutto quello che succede in aula. Al termine dell’ora, l’insegnante interromperà la registrazione e “Stefano” ripulirà il testo completo da tutte le informazioni accessorie rispetto alla lezione (es appello, richiami ai bambini, interventi esterni...), consegnando allo studente Nai una versione bilingue (l’italiano e la propria) in forma scritta e persino audio nella lingua straniera (per agevolare anche i ragazzini privi di alfabetizzazione), nonché un testo interattivo che permette di approfondire parola per parola. Testi che potranno portare a casa (sia in forma cartacea che digitale) per essere studiati, e magari anche condivisi con la famiglia. Nel caso del secondo gruppo di studenti, il testo verrà consegnato in forma semplificata e comprensibile in base alla difficoltà specifica dell’alunno, anche con l’aiuto di immagini. In entrambi i casi, “Stefano” permette la creazione di mappe concettuali.

Stefano

L’ideatore della web app, Emanuele Marchiori di Copilots, spiega che “Stefano” è nata per far uscire i ragazzi dalla “bolla” in cui la non comprensione li costringe. Essa utilizza un motore di intelligenza artificiale proprietario, PaideIA, addestrato per due anni allo scopo di facilitare la comprensione dei bambini. Inoltre, in quanto web app, “Stefano” non necessita di iscrizione, dunque, protegge la privacy di chi la utilizza. L’entusiasmo è unanime: “Rendere l’apprendimento accessibile a studenti con disabilità, Bes o barriere linguistiche è una responsabilità condivisa”, spiega Giovanna Patron, presidente di Verso la luce. Il progetto è dedicato alla memoria di Stefano Pasqualin, cofondatore di Copilot, deceduto nel 2024 a seguito di una malattia.

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